"la grandezza di` svevo consiste anche nella profondita` con la quale ha vissuto la condizione borghese quale condizione totale del trovarsi nel mondo, la vischiosa e camaleontica capacita` della civilta` borghese di confondersi con la vita stessa, di identificarsi con essa, arrogandosi il diritto di rappresentarla nella sua totalita` e di fare un tutt`uno con i sentimenti e i desideri dell`esistenza primaria". (dalla presentazione di claudio magris)
l`esistenza grigia di emilio brentani viene a un tratto animata dalla passione per la popolana angiolina, bella, vivace, volgare. ma emilio e` incapace di giovanile trasporto, e angiolina poco propensa ad assecondare i propositi moralizzatori dell`innamorato; la loro avventura resta un episodio sterile, e tuttavia l`unica nota di colore nella
la storia di zeno cosini, inetto a vivere: una specie di marionetta tirata da fili che quanto piu` egli indaga, gli sfuggono. una coscienza inutile a mutare un destino che sembra ineluttabile. e il capolavoro di svevo, la prima storia italiana dove entra prepotentemente in scena la psicanalisi come coprotagonista; forse il piu` grande romanzo del novecento italiano e uno dei maggiori della letteratura europea di questo secolo.
"una vita" e` il racconto di una iniziazione impossibile. giovanissimo impiegato di banca, da poco inurbato, che chiama "malattia" il suo disagio sociale e sogna il successo come riscatto, alfonso nitri coltiva il "sogno": il sogno a occhi aperti, la fantasticheria che blocca la presa di coscienza; il sogno notturno di intensa vividezza, in rapporto stretto ma imprecisabile con l`esperienza reale, che fornisce intermittenti illuminazioni ma anche complica e frantuma in labirintici percorsi interni la sua complessiva esperienza. l`enigma non e` nei fatti, ma nella natura del personaggio e nella fertilita` inventiva con la quale egli, rifuggendo dall`apparente gratuita` dei suoi gesti`, insiste nel decifrarsi, si contraddice, conforta se stesso, traveste l`esperienza.
un`edizione critica completa della produzione teatrale e saggistica dello scrittore triestino. i testi sono ordinati distinguendo gli editi dagli inediti e quelli completi dagli incompiuti. un lavoro critico di controllo sui dattiloscritti e sugli autografi dei testi non pubblicati dall`autore ha delineato un percorso "genetico" che permette di ricostruire il modo in cui svevo stendeva le sue opere e vi apportava poi successivi interventi correttori. nel caso delle opere pubblicate si e` fatto il confronto di varianti fra diversi testimoni. in entrambi i casi, il lavoro filologico corregge i non pochi arbitri commessi in precedenza e offre un apparato critico di carattere esplicativo, interpretativo e di rimando intertestuale.
chi e` italo svevo? in quale misura la sua esistenza da ettore schmitz, ottimo commerciante e industriale, si e` riversata nella scrittura dei suoi romanzi? quanto schmitz c`e` in svevo e quanto svevo in schmitz? queste domande hanno assillato eugenio montale e bobi bazlen sin dai momenti immediatamente successivi alla sua morte. le riprende federico bertoni nel suo saggio introduttivo a questa nuova edizione delle lettere:
profondamente segnato dal confronto con la nascente psicoanalisi (la prima edizione e` del 1923), "la coscienza di zeno" e` concepito come fosse il diario terapeutico che un "nevrotico", zeno cosini, scrive su richiesta del suo medico e che questi decide di pubblicare per "vendicarsi" del paziente che ha bruscamente interrotto la terapia. il racconto di zeno percorre cosi` le tappe di una vita malata, attraverso la lotta contro il fumo, la morte del padre, la storia di un matrimonio senza amore, di un adulterio appassionante e infelice, di un`iniziativa commerciale disastrosa. risalendo, con le note di un`impareggiabile ironia, tutti i tortuosi rivoli dell`esistenza interiore del protagonista, italo svevo affonda qui nelle piu` oscure e dolorose regioni dell`incertezza umana, per poi risalire alla quieta consapevolezza del "male di vivere".
scritto all`indomani della prima guerra mondiale e pubblicato nel 1923, "la coscienza di zeno" dev`essere considerata una pietra miliare della nostra cultura letteraria. vi si narra la storia della vita di un uomo, zeno cosini, che "si crede un malato eccezionale di una malattia a percorso lungo", come dice lo stesso svevo, cioe` la storia della snervante lotta ingaggiata da zeno con la sua coscienza. e l`ingresso prepotente della psicoanalisi nella letteratura. introduzione di gabriella contini. prefazione di eduardo saccone.
Lo psicanalista S. chiede al paziente Zeno Cosini di scrivere un memoriale, che contribuirà alla cura della sua 2malattia". Zeno è schiavo del funo, vizio da cui non è mai riuscito a guarire, nonostante i buoni propositi e i tentativi. La sua inettitudine di fronte al fumo è la stessa che caratterizza gli altri aspetti della sua vita: dal rapporto irrisolto col padre al matrimonio con Augusta, dalla paura di invecchiare alla difficoltà delle relazioni quotidiane. (Durata: 15 ore e 33 minuti).