

sanguineti e` noto come traduttore di versi scritti per il teatro (eschilo, sofocle, euripide, aristofane, seneca), ma le sue traduzioni coprono anche altri generi poetici che vanno dal poema didascalico alla lirica, all`elegia e all`epigramma. comune con le traduzioni teatrali e` il gusto per una parola sonora, da pronunciare. e la fedelta` al suono e al ritmo e` una regola ancora piu` rigorosa della fedelta` al senso (che pure non manca, nonostante la leggenda secondo cui sanguineti sarebbe sempre autore di riscritture molto libere o quasi autonome dal testo di partenza). le scelte di sanguineti rivelano l`aspirazione verso una "traduzione a calco" che riproduca l`originale proprio a partire da alcuni elementi formali. ma proprio in questo modo sembra emergere l`anima, cioe` la struttura profonda dei testi affrontati. testi e autori, peraltro, molto diversi fra loro: dal de rerum natura di lucrezio, amato come padre del materialismo, ai sonetti di shakespeare, di cui sanguineti esalta le profondita` manieristiche, al goethe ironico e sensuale delle elegie romane o a quello licenzioso degli epigrammi veneziani. una varieta` di temi e toni che esalta l`esercizio tecnico di sanguineti e la sua straordinaria "prova d`attore".




"non c`e` nemmeno un libro, con una vera storia, con una storia vera. non c`e` niente." scritto a settantun anni, l`orologio astronomico e` la terza incursione nel mondo del romanzo da parte di edoardo sanguineti, che si da` cinquanta brevi "fogli" per raccontare una vicenda che comincia come un`improbabile storia d`amore. e., un vecchio, conosce a., una "scorpioncina" di cui si invaghisce subito. ma l`autore usa la cornice di questa passione per esplorare i limiti della narrazione, e nelle pagine inanella lettere, racconti, ricordi e frammenti, tutti scritti rimarcando un "io" narratore e un "tu" lettore. svelando e contraddicendo il processo costruttivo del romanzo, sanguineti rivendica l`infinito moltiplicarsi delle storie umane e trasforma l`orologio astronomico di strasburgo in un crocevia di corpi e destini, con un avvicendarsi di eventi che nasconde una riflessione attenta sul potere dei mezzi di comunicazione. dagli stralci di giornale ai primi videogiochi, ogni forma mediatica ci chiama a diventare parte attiva di un gioco, quello della vita, che ha si` delle regole di partenza, ma diversi finali possibili. la scrittura torna quindi a essere ricerca: un modo per riappropriarsi di se` in un alternarsi di cancellazioni e ripensamenti che ricalca appieno la poetica sanguinetiana dell`"imparare bene come scrivere male".

la narrazione, onirica e trasfigurata, di una concretissima crisi coniugale che l`io narrante, edoardo, e la moglie luciana attraversano mentre sono in attesa del terzo figlio. dopo una festa nella sala da ballo di un albergo, la coppia si ritira nella propria stanza. al risveglio edoardo scopre che la moglie, scomparsa dal letto, e` stata vittima di un misterioso incidente. nell`accorrere nel luogo in cui e` ricoverata, precipita in una serie di avventure in cui la dimensione onirica si infiltra nel reale e ne prende il sopravvento: porte, passaggi, cunicoli cavernosi collegano a luoghi del vissuto e dell`immaginato, a passate esperienze erotiche, a momenti della vita coniugale, alla trasformazione in un uccello. un vero e proprio viaggio attraverso dimensioni diverse, in cui piani narrativi e temporali si intrecciano, la realta` si alterna e si confonde con il sogno, fino a culminare e risolversi nella nascita del figlio - evento cruciale grazie al quale, insieme alla crisi che aveva spaccato la coppia, anche la narrazione trovera` una sua ricomposizione. nella sua prima prova narrativa sanguineti mette a frutto la propria ricca riflessione teorica, le suggestioni provenienti da ambiti artistici e scientifici diversi, ma anche l`attenzione acutissima alla quotidianita` concreta di ogni giorno con un testo che, sotto l`apparente rinuncia ai giochi linguistici e alla sperimentazione, si ricollega agli intarsi raffinati delle sue precedenti prove poetiche.

mikrokosmos, come l`opera per pianoforte del compositore ungherese be`la bartok, 153 pezzi di difficolta` progressiva destinati allo studio dello strumento: a quella si rifa` questo volume, nell`idea di un piccolo universo autonomo e di una lingua della poesia (la` della musica) concretamente radicata nella realta` materiale. unica antologia di versi pubblicata da sanguineti, ripercorre l`intera opera poetica dell`autore. e questo in realta` un libro autonomo piuttosto che una semplice selezione o una panoramica, capace di rendere conto di un`attivita` piu` che cinquantennale e di delineare una nuova immagine del poeta e della sua opera. tanto da poter parlare, per certi versi, di una vera raccolta originale, poiche` il lavoro di selezione e montaggio non e` stato ridotto a una tecnica di taglio e incollatura, ma e` un modo di costruzione che permette di rappresentare tutti i generi e i linguaggi praticati da sanguineti. l`apparente babele stilistico-formale e`, in un gioco di corrispondenze tra ideologia e linguaggio, l`espressione necessaria, quasi inevitabile, perche` ogni elemento del mondo reale possa trovare collocazione e cittadinanza.

questo volume raccoglie i primi trent`anni dell`attivita` poetica di sanguineti. si trovano in questi primigeni versi sperimentazione e avanguardia, la nascita di bisogni espressivi ibridi in grado di scardinare una lingua che in quegli anni appariva consolidata e sedimentata. e la fase che lo stesso autore defini` "tragica ed elegiaca": dall`intellettualismo dei primi componimenti all`attenzione per le cose del quotidiano, questa raccolta comprende tutta l`evoluzione degli interessi sanguinetiani, mostrando progressivamente sempre piu` il registro parodico- ironico che tanto importante sara` nelle sue opere successive. segnalibro e` dunque un classico, comico e ostico, respingente e immersivo, con l`obiettivo apertamente dichiarato di essere sempre all`altezza delle trasformazioni storiche e sociali, per rappresentare cosi` il destino dell`uomo contemporaneo.


l`ultima raccolta di poesie di edoardo sanguineti. che solo formalmente e` un libro postumo. "varie ed eventuali" e` stato consegnato in forma dattiloscritta pronto per la stampa. diventa, con la morte dell`autore, un lascito di ironia, acutezza, prensilita` sulle cose del mondo. un lascito paradossale che non indulge ad alcuna flessione testamentaria. il gioco, l`invenzione e l`avventura dentro il linguaggio - e dentro il mondo - staccano ritmi con erotica esuberanza, e con quasi comica accensione di smorfie e sberleffi. la deriva dell`occidente o piu` drasticamente dell`italia, la crisi economica mondiale, gli affanni della societa` civile e politica, barack obama incerto imperatore del mondo, le sorti degli amici, le nequizie dei nemici - tutto rifluisce in un "girotondo" di "storie crude e cotte", che rimescola beffardamente le carte. le "varie ed eventuali" di sanguineti appartengono al tenace teatro di una scrittura poetica che si protende diabolica sul filo come un saltimbanco che non teme le altezze e lo svanire: "e` un punto, appena, un puntolino, un niente: / sparisce, e via, velocissimamente".

cultura e realta` e` la raccolta degli interventi critici di sanguineti non solo letterari ma anche teatrali, musicali, sui nuovi saperi e l`organizzazione degli intellettuali, sulle diverse arti nell`accezione piu` vasta del termine. e un`opera nella quale si vede con chiarezza come la committenza sia rappresentata dalla realta` stessa, capace, attraverso le occasioni di convegni, dibattiti o collaborazioni con altri artisti, fino alla necessita` impellente di trattare alcuni temi richiesti dalla situazione concreta, di dare il ritmo del lavoro intellettuale. in questa maniera, facendoci muovere in una rete dove si incontrano catullo, petronio, dante, petrarca, adorno, gozzi, verdi, baj, celestini, per fare solo alcuni dei nomi possibili, il percorso testuale ci offre una mappa degli interessi privilegiati dell`autore e le sue interpretazioni che pero` diventano la chiave per guardare ai nodi irrisolti o ai temi costitutivi del dibattito delle diverse epoche. questa e` la grande capacita` dell`autore che non si limita alla sua competenza ermeneutica ma si concentra anche sul saper cogliere i punti critici fondamentali delle diverse trasformazioni della tarda modernita` e della globalizzazione.









