il volume, testimonianza diretta della didattica di enrico cecchetti, si pone come approfondimento critico delle opere gia` redatte in inghilterra dai suoi seguaci e allievi (pubblicate in italia da gremese editore con il titolo fare danza vol. i e vol. ii). dotato di un saldo impianto teorico e di un`articolazione razionale e funzionale ad un immediato uso pratico, esso illustra dettagliatamente - con il supporto di 700 disegni tecnici dello stesso autore - tutti gli esercizi e i passi, analizzando al contempo i caratteri stilistici e i principi pedagogici e scientifici codificati dal maestro.
un pomeriggio, in una elegante pasticceria di budapest, una donna racconta a un`altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafogli di suo marito un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c`era stata, e forse c`era ancora, una passione segreta e bruciante, e come da quel momento abbia cercato, invano, di riconquistarlo. una notte, in un caffe` della stessa citta`, bevendo vino e fumando una sigaretta dopo l`altra, l`uomo che e` stato suo marito racconta a un altro uomo come abbia aspettato per anni una donna che era diventata per lui una ragione di vita e insieme "un veleno mortale", e come, dopo aver lasciato per lei la prima moglie, l`abbia sposata - e poi inesorabilmente perduta. all`alba, in un alberghetto di roma, sfogliando un album di fotografie, questa stessa donna racconta al suo amante (un batterista ungherese) come lei, la serva venuta dalla campagna, sia riuscita a sposare un uomo ricco, e come nella passione possa esserci ferocia, risentimento, vendetta. molti anni dopo, nel bar di new york dove lavora, sara` proprio il batterista a raccontare a un esule del suo stesso paese l`epilogo di tutta la storia. al pari delle "braci" e di "divorzio a buda", questo romanzo appartiene al periodo piu` felice e incandescente dell`opera di marai, quegli anni quaranta in cui lo scrittore sembra aver voluto fissare in perfetti cristalli alcuni intrecci di passioni e menzogne, di tradimenti e crudelta`, di rivolte e dedizioni che hanno la capacita` di parlare a ogni lettore.
troppo a lungo si e` detto che il novecento musicale si muoveva fra due poli schoenberg e stravinskij -, finche` (in anni piuttosto recenti) non ci si e` resi conto della presenza di un terzo incomodo: richard strauss. incompreso dai fedeli della nuova musica e reo di troppo successo, strauss di fatto percorse per tutta la vita - e fino agli estremi, prodigiosi "vier letzte lieder" - vie non meno audaci, ma piu` nascoste, dei due teologi nemici della drammaturgia adorniana. dotato di una "imperterrita capacita` di assimilazione stilistica" e contraddistinto dall`invidiabile "abitudine di non sbagliare (quasi) mai", strauss tocco` nella sua carriera, condotta con accortezza d`imprenditore, tutte le capitali dell`impero musicale austrotedesco (da monaco a vienna, da bayreuth a berlino a dresda), meritandosi il nomignolo, coniato dal kaiser, che da` il titolo a questo libro: hofbusenschlange - serpe in seno, si`, ma di corte. e fu capace, grazie al dominio "di tutte le tecniche, incluse le truffaldine", ora di blandire il gusto del pubblico, ora di scandalizzarne il perbenismo. mario bortolotto ci guida in ricognizione attraverso i pezzi strumentali, i lieder, i poemi sinfonici, e soprattutto le opere: dai tentativi giovanili ai piu` noti capolavori alla "parlante inattualita`" delle ultime composizioni.
"che disdetta, che jettatura... e` inutile, non ho fortuna!". il destino e` il nuovo dio di una societa` siciliana che ha perduto tutti i suoi numi (quelli della religione come quelli della scienza) cosi` come si presenta nel 1887 a de roberto, narratore allora esordiente. nelle storie dei personaggi piu` diversi (dalla principessa all`artigiano, dal barbiere ambizioso al suicida fallito) de roberto vede la `sorte` come provvisorio cemento ideologico di una comunita` altrimenti avviata alla disgregazione: il piu` adatto a gente che e` troppo debole per costruirsi una vita secondo volonta` ma che esige comunque una qualche spiegazione della propria sconfitta.
adrian mole ha vent`anni e tre mesi: finalmente e` entrato nella tanto sospirata eta` adulta. ma le cose non sono come le immaginava. pandora, il suo amore di sempre, ora studia a oxford, mentre lui lavora nella biblioteca della cittadina di provincia in cui vive per immergersi nella letteratura. in realta`, timbra i libri in prestito ed e` frustrato perche` nemmeno li` si fa mai una conversazione "erudita". una vita troppo piccola per un grande io. stanco di abitare con i genitori e affamato di indipendenza, cerca una casa per conto proprio: impresa che si rivelera` assai ardua, e lo catapultera` in un mondo esilarante. lasciatosi alle spalle la sua a dir poco originale famiglia e gli improbabili amici, "ospiti" di riformatori, adrian mole ci regala il terzo capitolo della sua vita di aspirante "poeta intellettuale" che, in cerca della notorieta`, si barcamena tra surreali interviste radiofoniche, concorsi letterari e un`estemporanea passione per il nome piu` chiacchierato della casa reale. il diario trascina il lettore nelle disavventure del protagonista, tracciando sullo sfondo un ritratto ironico e impietoso della societa` britannica.
secondo l`autore, quindici anni dopo la fine della democrazia cristiana e dell`unita` politica dei cattolici, la responsabilita` di animare una presenza organizzata dei cristiani nell`italia bipolare e` interamente affidata ai laici credenti. spetta a loro assumere pienamente il valore dell`alternanza, scegliere con chiarezza il campo riformatore o quello conservatore, evitare l`illusione sia di poter ricostruire un partito simile alla dc sia di potersi rifugiare in un moderatismo perdente o in un fondamentalismo falsamente rassicurante. e solo affrontando appieno le sfide dell`identita`, della laicita` e dell`etica pubblica che i cattolici italiani potranno contribuire a scrivere un nuovo alfabeto sociale, rinnovando il proprio apporto al bene comune e al futuro della nazione. serve una nuova stagione di impegno civile e politico, che luigi bobba delinea nella sua geografia ideale muovendo da una lunga esperienza maturata nel mondo dell`associazionismo.
la scelta delle opere, nell`edizione dei meridiani, di daniel defoe, autore tra i fondatori del romanzo moderno, nonche` saggista, giornalista politico e di costume, e` firmata dalla scrittrice anna banti. tra le opere: le avventure del capitano singleton, diario dell`anno della peste e l`amante fortunata ovvero lady roxana.
in questo romanzo pubblicato postumo sono rappresentati un giovane scrittore di successo, la giovane donna affascinante e inquieta che ha sposato, la cui nevrosi scivola verso la follia, e "l`altra donna". la costa azzurra dei ruggenti anni venti fa da sfondo agli ambigui giochi erotici che si intrecciano fra i tre. e parallela alla vicenda che il protagonista vive, l`altra vicenda, che il protagonista scrive: un lungo safari in africa, un difficile rapporto fra padre e figlio, un romanzo faticosamente portato avanti.
In questo nuovo Disney Channel Original Movie, Mitchie, Shane e i loro amici ritornano Camp Rock per una nuova estate di musica e divertimento! Ma ad attenderli ci sarà una sgradita sorpresa: la presenza di un campo rivale, Camp Star, nel quale si sono trasferiti molti insegnanti e ragazzi. Per garantire la sopravvivenza a Camp Rock, Mitchie decide di lanciare la sfida a Camp Star. Sarà una gara senza esclusione di colpi, anche se il suo impegno nella competizione rischierà di mettere in crisi il suo amore con Shane...
gli omicidi e la solitudine di un tiratore scelto dell`esercito americano, e le giornate iperreali dei piloti che da un hangar vicino a las vegas guidano i droni sui loro bersagli nelle montagne afghane. due volti gelidi e feroci di una guerra futura che si combatte gia`.
ii meridiano propone un`ampia scelta di narrativa breve e lunga, a partire da "itinerario di paolina" del 1937, "ricordi di una donna che rievocava, in terza persona, la sua infanzia e la sua adolescenza". tra i romanzi, il piu` famoso e` "artemisia" (1947), che ripercorre la vita della pittrice seicentesca artemisia gentileschi, "una delle prime donne che sostennero colle parole e colle opere il diritto al lavoro congeniale". anche gli altri romanzi presentati sono ciascuno una perla: "il bastardo" (1953), una "storia di famiglia", espressione di una societa` "intimamente logorata"; "noi credevamo" (1967), ispirato alle vicende del nonno rivoluzionario calabrese; "la camicia bruciata" (1973), in cui la banti colloquia con marguerite d`orle`ans; "un grido lacerante" (1981), pagine scritte a dieci anni dalla scomparsa di longhi, compagno di una vita. inframmezzati ai romanzi, in ordine cronologico, sono collocati i racconti, tratti da raccolte che spesso gia` nel titolo dicono l`appartenenza alla "rivoluzione" femminile e il profondo interesse dell`autrice per le "epoche di profonda crisi".
alla fine degli anni novanta, new york e` tappezzata di manifesti che raffigurano i quadri di frida kahlo. un suo autoritratto viene venduto da sotheby`s per oltre un milione e mezzo di dollari. a hollywood si girano film sulla sua vita e i giornali di tutto il mondo la chiamano "la grande frida" o "la regina di new york". come se non bastasse, anche il mondo del glamour ne va pazzo: vengono stampate magliette, cartoline, poster con la sua immagine, abiti e gioielli che ne ricalcano lo stile. ma chi era veramente frida kahlo e perche` si parla ancora cosi` tanto di lei? nata nel 1910 a coyoacan, in messico, frida sembra un personaggio uscito dalla penna di gabriel garcia marquez: piccola, fiera, sopravvissuta alla poliomielite a sei anni e a un brutto incidente stradale a diciotto che la lascera` invalida, con tremendi dolori alla schiena che la perseguiteranno fino alla morte. nella vita privata e nella produzione artistica, frida e` combattuta tra due anime: il candore, da un lato, e la ferocia, dall`altro; la poeticita` della natura contro la morte del corpo. la vita di frida e` un viaggio che affonda nella pittura tradizionale dell`800, nei retablos messicani, in bosch e bruegel, ma che subisce prepotentemente il fascino degli uomini piu` potenti del suo secolo: come il muralista diego rivera (marito fedifrago che le rimarra` accanto fino alla fine) o trockij (di cui diverra` l`amante) o pablo picasso...
nel quadro della produzione utopica moderna quest`opera di mercier (1740-1814) introduce una novita`: proietta nel tempo, cioe` nel futuro, quella societa` migliore che la tradizione aveva sempre proiettato nello spazio, in un paese o isola lontani. istituisce cosi` un esplicito rapporto tra il progetto utopico e il futuro come suo tempo di realizzazione. l`anno 2440 e` infatti quel futuro nel quale il processo storico, governato dal principio del progresso, realizzera` quella societa`, descritta attraverso l`espediente narrativo del sogno; o almeno fara` maturare le condizioni per la sua realizzazione.
il nuovo universo consegnatoci dalla fisica e dalla cosmologia odierne annovera tra i tanti caratteri "inediti" anche quello della dinamicita`. l`universo ha una storia e un`evoluzione che si compie attraverso strane mescolanze di caos e organizzazione, caso e necessita`, ordine e disordine. la storia luminosa del senso, della verita`, della liberta`, inizia con la venuta al mondo dell`essere vivente. con la vita si affacciano sulla scena del cosmo, l`informazione, la memoria, il programma genetico. con la vita si dischiude la stupefacente dimensione dell`apparire, del conoscere, del comprendere. con la vita affiorano processi come la scelta, il volere, la decisione autonoma. sono questi eventi sacri e arcani che ci invitano a riconsiderare la natura.
joseph marti viene dalle e si accinge a varcare la soglia di un`imponente villa sul lago per prendere servizio come assistente dell`eccentrico ingegner tobler. si immergera` in un microcosmo borghese dove , abitato dalla sussiegosa moglie di tobler, dalla ruvida serva pauline e dai quattro figli che lo guardano . un mondo, in realta`, destinato presto a sgretolarsi: nel volgere di una stagione joseph - indimenticabile antieroe walseriano dall`esistenza simile a - assistera` al declino di , le cui dissennate invenzioni lo votano al fallimento. come joseph marti, walser sembra rivolgere il suo sguardo solo agli avvenimenti minuscoli, alla vita sparpagliata, a tutto cio` che e` trascurabile. il suo tono e` leggero, puerile o divagante, il tono delle parole che passano e si cancellano da sole. tutta la sua esistenza ci riconduce al bartleby di melville, l`impeccabile scrivano che non rivelava nulla e non accettava nulla, se non biscotti allo zenzero. scrisse una volta. e difficilmente potra` evitare l`equivoco su di lui chi non riconosca che ogni sua frase sottintende una precedente catastrofe. e quello che accade in questo romanzodiario, , come egli stesso l`ha definito, dove walser riesce miracolosamente a evocare l`abisso che all`improvviso puo` spalancarsi sulla liscia superficie di un placido lago, a raffigurarne l`orrore e insieme l`attrazione - raggiungendo uno dei vertici della sua arte.