"dopo la fotografia" esamina gli infiniti modi attraverso i quali la rivoluzione digitale ha totalmente modificato la nostra fruizione delle informazioni visive, a partire dalle foto di cronaca scattate con i telefoni cellulari fino all`uso pervasivo della videosorveglianza. allo stesso tempo, la maggiore possibilita` di manipolare ogni immagine ha reso la fotografia un documento di ambigua identita`, mettendo cosi in dubbio il suo ruolo nel raccontare gli eventi, pubblici o privati che siano. nel solco della tradizione di studi tracciato da john berger e susan sontag, fred ritchin analizza fallimenti e potenzialita` non ancora sfruttate di un medium in continua evoluzione. addentrandosi nel futuro dei media visivi, l`autore sottolinea come la rivoluzione digitale stia trasformando le immagini in un sistema ipertestuale che ha cambiato radicalmente il nostro modo di concettualizzare il mondo. secondo ritchin e` il momento di esplorare con rigore le opportunita` offerte dalle innovazioni digitali e di usarle per capire meglio il nostro mondo in rapida trasformazione. i collegamenti ipertestuali di uno scatto messo in rete, per esempio, offrono immense occasioni per il dialogo e l`arricchimento reciproco. immaginare cosa accadra` alla fotografia e` una sfida che dobbiamo affrontare senza indugio se vogliamo ancora avere un controllo su tutte quelle immagini che ormai produciamo in maniera esponenziale, evitando cosi` di diventarne schiavi inconsapevoli. |