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Buscadero, Dicembre 2024
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| Autori
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Nemee (le) Autore:Pindaro
EAN: 9788804715641 Editore: Mondadori Editore Collana: Fondazione Valla Formato: libri
50.00 € -20% 40.00 €
NON DISPONIBILE
| con la pubblicazione del terzo volume, che contiene le "nemee", si completa la serie dei quattro che la fondazione valla dedica all`opera di pindaro, il piu` grande poeta lirico dell`antichita` e uno dei maggiori di tutti i tempi: undici odi, delle quali tre non sono legate ai giochi nemei, ma che i grammatici alessandrini inclusero sotto la medesima etichetta. se quelli di nemea, che si tenevano ogni due anni presso il tempio di zeus in una vallata boscosa del peloponneso, erano considerati giochi minori rispetto a quelli quadriennali di olimpia e di delfi, le "nemee" non sono meno affascinanti delle olimpiche o delle pitiche, e certo pari alle "istmiche". e sufficiente ascoltare la voce di pindaro per andare oltre le definizioni di poesia cortigiana e poesia civile tra le quali la critica ha ondeggiato per secoli. la sua e` poesia e basta, agonistica certo e d`occasione, perche` celebra la vittoria in una competizione atletica, ma e` lirica, come diceva l`autore del "sublime", che nel suo trasporto creativo infiamma ogni cosa. eccolo, il pindaro delle "nemee", spingersi verso i limiti del mondo, le colonne di eracle, e raccontare i miti con la velocita` e l`aura che gli hanno dato la fama: le nozze splendide di peleo e teti; achille, biondo fanciullo, a caccia di leoni, cinghiali e cervi; la contesa tra il forte aiace e l`astuto odisseo per le armi del pelide; ed eracle, e telamone, e castore e polideuce. afferma pindaro nella sesta "nemea", . eppure, gli uomini, le cui generazioni sono come i campi, che un anno danno frutto e un anno no, somigliano, . la giovinezza e` , e lei pindaro invoca all`inizio dell`ottava "nemea". ma piu` spesso chiama la |
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Pitiche Autore:Pindaro
EAN: 9788817024983 ISBN: 8817024988 Editore: Rcs Rizzoli Libri Collana: Bur Classici Greci E Latini Formato: libri
11.50 € -20% 9.20 €
| non si puo` non riconoscere a pindaro il merito di una poesia capace di dispensare gloria immortale a chi si rende protagonista di imprese epiche. celebrando le competizioni agonistiche del suo tempo, pindaro dava conto di uno dei principali canoni dell`etica greca, quello che coniugava armonia estetica e dirittura morale, forza fisica e cultura: i valori di quell`educazione aristocratica alla quale egli stesso era stato formato. nelle "pitiche", i versi che celebrano i vincitori dei grandi giochi panellenici di pito (deli), che si svolgevano ogni quattro anni in onore di apollo, pindaro raggiunge davvero vette ineguagliabili. se e` inevitabile constatare la fragilita` umana, ugualmente tutto cio` che e` umano viene assunto nel mito e perde la sua limitatezza. a cura di franco ferrari l`opera dell`autore classico considerato profeta di una concezione morale e religiosa della vita. |
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Olimpiche Autore:Pindaro
EAN: 9788804627128 Editore: Mondadori Editore Collana: Fondazione Valla Formato: libri
30.00 € -20% 24.00 €
NON DISPONIBILE
| "ottima e` l`acqua e l`oro come fuoco che avvampa rifulge nella notte piu` di ogni superba ricchezza." e l`apertura dell`"olimpica i" "il piu` bello fra tutti i canti", come di essa scriveva luciano sei secoli dopo la sua composizione. un inizio solenne, nel quale regnano la trasparenza e il bagliore: quelli che piu` tardi si sarebbero riassunti nella parola claritas. e che subito riverberano nei versi successivi, nei quali splende l`astro fulgido del sole che arde "nell`etere deserto". a voler cantare gli agoni, sostiene pindaro, si deve per forza scegliere i migliori, le olimpiadi: che sono come l`acqua, l`oro, il fuoco, il sole, e che ebbero luogo in grecia per oltre mille anni, dal 776 a.c. a quel 393 d.c. nel quale l`imperatore teodosio e il vescovo ambrogio li proibirono. pindaro, oltreche` delle "pitiche", delle "istmiche" e delle "nemee", e` anche - nell`immaginazione dei lettori e dei poeti dei due millenni e mezzo che da lui ci separano - il grande poeta, il poeta per eccellenza, delle "olimpiche". con esse, celebra di volta in volta la vittoria degli atleti nelle gare di olimpia. ma i suoi epinici sono famosi per la luce che li pervade, la velocita` fulminea dei passaggi tematici (i celebri "voli pindarici") intercalati a brevi sentenze di saggezza, l`esaltazione degli ideali di eroismo e gloria, la descrizione incisiva dei fenomeni naturali. commento a cura di carmine catenacci, pietro giannini e liana lomiento. |
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