se il milan sfacciato e irruento di arrigo sacchi era la tesi, se il milan maturo e manageriale di fabio capello era l`antitesi, il milan di carlo ancelotti e` la sintesi: estetico ma anche pragmatico, spettacolare ma anche concreto, ancorato a una difesa spesso inespugnabile - ancora la migliore al mondo, capitanata dall`incrollabile maldini - e impreziosito da una nuova parata di campioni italiani e stranieri, che si danno il cambio tra il campo e la panchina: pirlo, seedorf, rui costa, kaka`, shevchenko, crespo, inzaghi, fino alle comete ronaldo e ronaldinho e al giovanissimo pato. un milan talmente forte da dissipare cio` che nessuno riteneva possibile, una finale condotta per 3-0 all`intervallo e poi persa ai rigori nella drammatica notte di istanbul; ma in grado anche di conquistare due champions incredibili, vinte contro ogni pronostico, battendo gli antichi rivali bianconeri ed esorcizzando i nuovi fantasmi del liverpool. tutto si tiene in questo ciclo colossale che s`intreccia, ancora una volta, con la storia d`italia e le vicende politiche e personali di silvio berlusconi, l`uomo che ha cambiato l`immagine e la sostanza del club. con il suo ritmo incalzante e spregiudicato, giuseppe pastore, grande narratore e formidabile milanologo, tesse insieme cronache di partite ormai entrate nella leggenda, aneddoti, curiosita`, colpi di scena, citazioni cinematografiche, per raccontarci l`epopea dell`ultimo squadrone italiano capace di dominare in europa, protagonista di un altro decennio di "bel giuoco"; un milan fenomenale che, in forme nuove, rinnova le gesta del milan "col sole in tasca" degli anni ottanta e novanta.