"cio` che biagio marin canta costantemente e inconsciamente e` la tensione generatrice", ha scritto pier paolo pasolini. la sua poesia, ha aggiunto claudio magris, costituisce "una risposta consapevolmente radicale alla crisi della lirica moderna". l`opera di marin si muove tra questi due poli: un`autenticita` istantaneamente comunicativa e una raffinata coscienza delle lacerazioni del nostro tempo; suo fulcro e chiave e` un linguaggio che si sottrae a ogni compromesso, proteso verso quella "vita vera" di cui la lirica moderna constata e denuncia l`esilio. il dialetto si cristallizza in una lingua poetica immediata, elementare, progressivamente assimilata a oggetti e orizzonti drasticamente semplificati. |