
"cio` che biagio marin canta costantemente e inconsciamente e` la tensione generatrice", ha scritto pier paolo pasolini. la sua poesia, ha aggiunto claudio magris, costituisce "una risposta consapevolmente radicale alla crisi della lirica moderna". l`opera di marin si muove tra questi due poli: un`autenticita` istantaneamente comunicativa e una raffinata coscienza delle lacerazioni del nostro tempo; suo fulcro e chiave e` un linguaggio che si sottrae a ogni compromesso, proteso verso quella "vita vera" di cui la lirica moderna constata e denuncia l`esilio. il dialetto si cristallizza in una lingua poetica immediata, elementare, progressivamente assimilata a oggetti e orizzonti drasticamente semplificati.

il testo conduce nel cuore della sapienza delle grandi figure bibliche, degli studiosi del talmud e dei rabbini chassidici. scritto con stile piano e semplice, quasi fosse il racconto di un anziano saggio, in questo libro wiesel affronta le vette del pensiero della tradizione ebraica attraverso episodi, aneddoti, racconti dai quali fa scaturire la saggezza (nel senso ampio del termine) degli uomini (e di dio), l`umanita`, l`umilta` e altre doti che affiorano dai personaggi dell`antico testamento e del talmud, o dai piu` vicini resoconti sui maestri dell`ebraismo dell`europa orientale.