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le lettere, scritte in gran parte nel campo di westerboek, che ci permettono di udire la voce di etty fino all`ultimo, fino a una cartolina gettata dal treno che la portava ad auschwitz.
![Diario_1941-1943-Hillesum_Etty](cops/big/9788845912061g.jpg?tit=Diario_1941-1943-Hillesum_Etty&r=68)
un "cuore pensante" testimonia la propria fine in un campo di concentramento. accanto al diario di anna frank, uno dei documenti indispensabili sulla persecuzione degli ebrei. "se etty insiste a ripeterci che tutto e` bello, e` perche` un`ebraica volonta` di vivere fino in fondo vuole questo in lei. un rivestimento ideale, poetico, ricopre in lei la solida, l`irriducibile, l`intima forza ebraica" (sergio quinzio).
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il diario di etty hillesum ha commosso i lettori di tutto il mondo, ed e` ormai considerato fra le testimonianze piu` alte delle vittime della persecuzione nazista. ora la versione integrale delle lettere, scritte in gran parte dal lager di westerbork - dove etty ando` di sua spontanea volonta`, per portare soccorso e amore agli internati, e per "aiutare dio" a non morire in loro -, ci permette di udire la sua voce fino all`ultimo, fino alla cartolina gettata dal vagone merci che la conduce ad auschwitz: "abbiamo lasciato il campo cantando". a westerbork etty vive "l`inferno degli altri", senza "illusioni eroiche", recando parole vere la` dove il linguaggio e` degradato a gergo, la` dove i fossati del rancore dividono gli stessi prigionieri, contrapponendo ebrei olandesi a ebrei tedeschi. la resistenza al male si compie in lei attraverso l`amicizia - nata nel campo o mantenuta viva con chi e` rimasto libero e manda viveri e lettere -, attraverso la fede e grazie ai libri (come le poesie di rilke) e alla natura: anche sopra le baracche corrono le nuvole e volano i gabbiani e brilla l`orsa maggiore. per scrivere la storia del lager ci sarebbe voluto un poeta, non bastava la nuda cronaca, aveva detto un giorno un internato a etty. non sapeva che quel poema stava gia` prendendo forma, lettera dopo lettera. e che, da quel fazzoletto di brughiera recintata e battuta da turbini di sabbia, sarebbe giunto fino a noi rompendo un silenzio di decenni.
![Diario_1941-1943_Integrale_-Hillesum_Etty](cops/big/9788845927249g.jpg?tit=Diario_1941-1943_Integrale_-Hillesum_Etty&r=74)
all`inizio di questo diario, etty e` una giovane donna di amsterdam, intensa e passionale. legge rilke, dostoevskij, jung. e ebrea, ma non osservante. i temi religiosi la attirano, e talvolta ne parla. poi, a poco a poco, la realta` della persecuzione comincia a infiltrarsi fra le righe del diario. etty registra le voci su amici scomparsi nei campi di concentramento, uccisi o imprigionati. un giorno, davanti a un gruppo sparuto di alberi, trova il cartello: "vietato agli ebrei". un altro giorno, certi negozi vengono proibiti agli ebrei. etty annota: "la nostra distruzione si avvicina furtivamente da ogni parte, presto il cerchio sara` chiuso intorno a noi e nessuna persona buona che vorra` darci aiuto lo potra` oltrepassare". ma, quanto piu` il cerchio si stringe, tanto piu` etty sembra acquistare una straordinaria forza dell`anima. non pensa un solo momento a salvarsi. pensa a come potra` essere d`aiuto ai tanti che stanno per condividere con lei il "destino di massa" della morte amministrata dalle autorita` tedesche. confinata a westerbork, campo di transito da cui sara` mandata ad auschwitz, etty esalta persino in quel "pezzetto di brughiera recintato dal filo spinato" la sua capacita` di essere un "cuore pensante". a mano a mano che si avvicina la fine, la sua voce diventa sempre piu` limpida e sicura, senza incrinature. anche nel pieno dell`orrore, riesce a respingere ogni atomo di odio, perche` renderebbe il mondo ancor piu` "inospitale".