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tra i molti temi che infiammano l`arena pubblica del nostro paese ne manca uno, pesante come un macigno e gravido di conseguenze evidenti sulla nostra vita qui e ora. quando in italia si parla dell`eredita` coloniale dell`europa si punta spesso il dito sull`imperialismo della gran bretagna o su quello della francia, ma si dimentica volentieri di citare il nostro, benche` il colonialismo italiano sia stato probabilmente il fenomeno piu` di lunga durata della nostra storia nazionale. ma e` una storia che non amiamo ricordare. iniziata nel 1882, con l`acquisto della baia di assab, la presenza italiana d`oltremare e` infatti formalmente terminata solo il primo luglio del 1960 con l`ultimo ammaina-bandiera a mogadiscio. si e` trattato dunque di un fenomeno che ha interessato il nostro paese per ottant`anni, coinvolgendo il regno d`italia di epoca liberale, il ventennio fascista e un buon tratto della repubblica nel dopoguerra, con chiare ricadute successive, fino a oggi. eppure l`elaborazione collettiva del nostro passato coloniale stenta a decollare; quando il tema fa timidamente capolino nel discorso pubblico viene regolarmente edulcorato e ricompare subito l`eterno mito autoassolutorio degli italiani
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quando diciamo:
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dopo oltre settant`anni dalla caduta del fascismo, mai come ora l`idra risolleva la testa, soprattutto su internet, ma non solo. frasi ripetute a mo` di barzelletta per anni, che parevano innocue e risibili fino a non molto tempo fa, si stanno sempre piu` facendo largo in italia con tutt`altro obiettivo. e fanno presa. la storiografia ha indagato il fascismo e la figura di mussolini in tutti i suoi dettagli e continua a farlo. il quadro che e` stato tracciato dalla grande maggioranza degli studiosi e` quello di un regime dispotico, violento, miope e perlopiu` incapace. l`accordo tra gli studiosi, che conoscono bene la storia, e` piuttosto solido e i dati non mancano. ma chi la storia non la conosce bene - e magari ha un`agenda politica precisa in mente - ha buon gioco a riprendere quelle antiche storielle e spacciarle per verita`. e il meccanismo delle fake news, di cui tanto si parla in relazione a internet; ma e` anche il metodo propagandistico che fu tanto caro proprio ai fascisti di allora:
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in una piccola citta` italiana e` il 2024 e il fascismo e` ancora al potere. il web e` strettamente controllato, e non si puo` accedere ai siti stranieri. gli smartphone sono di produzione italiana, cosi` come il gasogeno, il mezzo di trasporto piu` comune, e la televisione trasmette solo programmi che esaltano glorie nazionali e virtu` patriottiche. italo e giacomo sono amici, frequentano la stessa scuola. solo che i genitori di italo lavorano per il partito e sono orgogliosamente fascisti, quelli di giacomo molto meno. ma cio` che piu` li unisce e` la passione per la musica. in particolare il rap. tutto cambia una mattina quando, a scuola, saltano i blocchi della rete e italo e giacomo si trovano a navigare liberamente nel web per qualche minuto. vengono cosi` a conoscenza di un festival rap che si svolgera` in francia. per i due e` presto deciso: vogliono partire e raggiungere lione per godersi tre giorni di musica sovversiva e liberta`. ma per due sedicenni che vivono sotto regime procurarsi un visto falso, viaggiare da soli e attraversare la frontiera e` un`impresa praticamente impossibile. o forse no?!
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fino a poco tempo fa la
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volete sapere come si realizzano i cartoon? volete farlo di mestiere? questo e` il libro giusto per voi. l`animazione e` come uno sport estremo: spettacolare, seducente e divertente, ma se non la si affronta con la giusta preparazione si rischia di uscirne con le ossa rotte. questo libro, oltre a essere una guida alle tecniche del disegno animato, della stop-motion e della computer grafica, vuole essere una mappa per districarsi tra le diverse fasi del lavoro e per mettere a fuoco le diverse professionalita` coinvolte. per fare cartoon, infatti, non bastano i disegnatori o gli esperti di computer grafica. servono anche produttori e autori, e le discipline da conoscere sono tantissime: disegno, pittura, scultura, scenografia, sceneggiatura, fotografia, informatica, recitazione, animazione, cinema, musica, suono, management, marketing, psicologia, pedagogia, un bel pacchetto di software e, ovviamente, una buona competenza nella lingua inglese.
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dopo "mussolini ha fatto anche cose buone", francesco filippi e` ormai riconosciuto come una voce importante nel dibattito sul fascismo in italia. avendo effettuato il suo meticoloso e definitivo lavoro di