


ugo e zeno levano l`ancora e veleggiano in mare aperto. destinazione: l`isola dei gabbiani. scopo del viaggio: divertimento assoluto. bagaglio: minimo indispensabile (anche meno). viveri: nutella, pop-corn, salame, coca-cola, sottaceti (il cibo vero si pesca in mare). all`inizio tutto va a gonfie vele, ma in mare l`imprevisto e` sempre in agguato. la barca va alla deriva senza equipaggio, ugo batte la testa e sviene, i pirati rubano gli strumenti di bordo, un videogame troppo esaltante fa perdere la testa al capitano... per fortuna zeno e` un tipo in gamba e trova sempre una soluzione. ah, dimenticavo: ugo e zeno sono nonno e nipote. eta` di lettura: da 8 anni.





attraverso l`evoluzione e il ruolo dei ceti marcantili e imprenditoriali attivi nel periodo imperiale, quella che rieber indaga e` la natura del cambiamento sociale nella russia zarista. a una forte spinta verso l`economia capitalista e verso l`industrializzazione, non fece, paradossalmente, riscontro il costituirsi di una borghesia matura. una anomalia storica le cui cause sono da ricercare nella profonda frammentazione sociale, etnica, culturale, che impedi` l`unita` politica delle classi medie russe, incapaci di compattezza, instabili, passive, soffocate dal tradizionalismo, inadeguate a contrastare la minaccia della potente burocrazia da un lato, della rivoluzione dall`altro.





tra i molti temi che infiammano l`arena pubblica del nostro paese ne manca uno, pesante come un macigno e gravido di conseguenze evidenti sulla nostra vita qui e ora. quando in italia si parla dell`eredita` coloniale dell`europa si punta spesso il dito sull`imperialismo della gran bretagna o su quello della francia, ma si dimentica volentieri di citare il nostro, benche` il colonialismo italiano sia stato probabilmente il fenomeno piu` di lunga durata della nostra storia nazionale. ma e` una storia che non amiamo ricordare. iniziata nel 1882, con l`acquisto della baia di assab, la presenza italiana d`oltremare e` infatti formalmente terminata solo il primo luglio del 1960 con l`ultimo ammaina-bandiera a mogadiscio. si e` trattato dunque di un fenomeno che ha interessato il nostro paese per ottant`anni, coinvolgendo il regno d`italia di epoca liberale, il ventennio fascista e un buon tratto della repubblica nel dopoguerra, con chiare ricadute successive, fino a oggi. eppure l`elaborazione collettiva del nostro passato coloniale stenta a decollare; quando il tema fa timidamente capolino nel discorso pubblico viene regolarmente edulcorato e ricompare subito l`eterno mito autoassolutorio degli italiani


la storia di bellerby & co. globemakers inizia quando peter bellerby si mette in cerca di un mappamondo speciale da regalare al padre per il suo 80? compleanno. non trovando nulla di soddisfacente, decide di fabbricarne uno lui stesso, intraprendendo un viaggio straordinario in un?arte dimenticata. da allora la sua squadra di giovani e brillanti artigiani realizza gli unici veri mappamondi su misura al mondo. facendovi immergere nella vita quotidiana di un laboratorio esclusivo, tra meridiani, paralleli, isole e continenti, la fabbrica dei mappamondi vi racconta il processo creativo dietro questi preziosi oggetti, includendo curiosi aneddoti sulle discipline alla base della loro costruzione, tra astronomia, fisica, storia e storia dell?arte.