
oriana fallaci odiava scrivere lettere perche` le rubavano tempo prezioso al lavoro sui libri. eppure nessuno piu` di lei ha legato il suo nome alla scrittura epistolare. fin dagli esordi nel giornalismo ha tenuto una fitta corrispondenza pubblica e privata con i protagonisti della politica, della cultura, del giornalismo, da andreotti a nenni, da ingrid bergman a shirley maclaine, da henry kissinger a fidel castro. e ogni volta era capace di stilare tre, quattro o anche piu` minute, quasi sempre firmate, per immaginare cosa sarebbe apparso agli occhi del suo interlocutore una volta aperta la busta. le minute venivano poi conservate per avere traccia dello scambio epistolare e, grazie allo straordinario lavoro di archiviazione delle sue carte private, e` stato possibile scegliere fra le centinaia di lettere scritte ad amici e colleghi, alla famiglia e ai politici, quelle piu` significative per raccontare l`intera esistenza attraverso la sua viva voce. sono missive ricche di aneddoti spassosi, riflessioni sulla politica italiana ed estera, sfoghi sulle difficolta` a sopportare il peso della distanza dagli affetti piu` cari. un`occasione unica per osservare da vicino il talento di una donna ossessionata dalla scrittura e cosi` sedotta dal suo lavoro da trasformare anche le lettere d`amore in capolavori letterari. prefazione di edoardo perazzi.

non amava che si scrivesse di lei. non sopportava sentir pronunciare il suo nome a sproposito ne` tantomeno vederlo stampato in giro. per tutta la vita oriana fallaci dovette sopportare il peso dolceamaro della celebrita`, perche` la condanna dei grandi e` di finire sulla bocca (e a volte nel cuore) di tutti, anche a dispetto della piu` ostinata riservatezza. entrata giovanissima nell`officina del giornalismo, ha attraversato la seconda meta` del novecento e l`alba del terzo millennio fissando su carta i momenti piu` intensi della nostra storia recente. il dopoguerra e la ricostruzione, le fratture ideologiche della guerra fredda, la corsa allo spazio, l`imporsi della cultura pop, l`emancipazione femminile, gli scontri generazionali e l`ombra lunga di quell`eterno conflitto che - dopo aver tormentato gli angoli piu` poveri del pianeta - l`11 settembre 2001 ha oscurato il cuore dell`occidente. questo libro prova a ripercorrere di pari passo l`evoluzione dello scrittore e quella del personaggio pubblico, intrecciando le opere di oriana fallaci alle fotografie che l`hanno immortalata e agli oggetti personali che meglio l`hanno rappresentata. in queste pagine le parole e le immagini di una vita si avvicendano in un intenso ritratto biografico: testi e citazioni estratti dalla sua vasta bibliografia e dalle sue carte private, e una ricca galleria di immagini rare, spesso del tutto inedite.

il libro e` il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternita` non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. una donna di cui non si conosce ne` il nome ne` il volto ne` l`eta` ne` l`indirizzo: l`unico riferimento che viene dato per immaginarla e` che vive nel nostro tempo, sola, indipendente e lavora. il monologo comincia nell`attimo in cui essa avverte d`essere incinta e si pone l`interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringerlo alla vita? piacera` nascere a lui? nel tentativo di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realta` da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza e` violenza, la liberta` un sogno, l`amore una parola dal significato non chiaro. con la prefazione di lucia annunziata.