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eschilo e` il primo dei grandi tragediografi greci, vissuto tra il 525 e il 455 a.c. la cultura ellenica stava allora passando da una visione arcaica dell`universo a una concezione piu` razionale. l`idea di un destino dominato da forze cieche e oscure stava lasciando il posto a un`organizzazione della vita sociale secondo forme di partecipazione collettiva al potere, basata su regole imparziali e democratiche. i protagonisti delle tragedie di eschilo non sono piu` semplici mortali in balia di forze estranee, ma uomini coscienti, certo sottoposti alle dure leggi della necessita`, ma anche responsabili delle proprie scelte. i suoi personaggi, quindi, sono vittime e colpevoli insieme, figure complesse e spesso (basti pensare a clitennestra) stupendamente delineate nella loro profondita` emotiva.
![Orestea_Agamennone-coefore-eumenidi_Testo_Greco_A_Fronte_-Eschilo](cops/big/9788811810520g.jpg?tit=Orestea_Agamennone-coefore-eumenidi_Testo_Greco_A_Fronte_-Eschilo&r=51)
l`"orestea", scrive savino nella sua nota storica, e` "un indimenticabile pezzo di maestria teatrale". il fasto architettonico della scena e la sua ricchezza di suggestioni; il saggio impiego dell`ambiguita`, in un dramma di nascosti rancori e sospirate vendette; la lingua poetica che non parla, ma che scolpisce e dipinge, evoca spazi e solitudini immense, addensa emozioni e sentimenti contrastanti; la variazione sapiente del ritmo e l`uso della "suspense", che inceppa l`azione sospesa sull`orlo del gesto, quadro plastico d`orrore teso: ecco gli elementi di questa "maestria". la volonta` degli eroi di eschilo e` un rovello interiore, non piu` un dio che dall`esterno guida e sospinge. il dovere di scegliere e` il polo tragico del suo teatro: colpire o ritrarsi? soffocare o sciogliere la guerra interiore che ci strazia? introduzione di umberto albini.
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prometeo portatore del fuoco e` una delle immagini piu` fulgide che siano scaturite dalla profondita` del mito. in una regione deserta della scizia, su un dirupo montano non distante dal mare, e` stato condotto prometeo, colpevole di aver tolto il fuoco agli dei e di averne insegnato l`uso ai mortali. siamo ai primissimi tempi del regno di zeus, poco dopo che zeus, aiutato dallo stesso prometeo, rovescio` dal regno crono e i titani alleati. prometeo e` consigliato da oceano a lasciar perdere ogni tracotanza, a dimostrare remissione. ma l`orgoglio di prometeo, che gli impedira` anche di rivelare a zeus un segreto che questi pretende di conoscere, sara` la sua rovina, e squarciandosi la roccia a cui e` legato, prometeo verra` inghiottito dal vuoto.
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matricidio. nella catena dei delitti che trascinano nel sangue la famiglia degli atridi, e` questo il nodo cruciale, davanti al quale l`antica giustizia familiare e` costretta ad arrestarsi. agamennone sacrifica la figlia ifigenia, clitennestra uccide agamennone; a oreste, figlio di agamennone, spetta il compito di vendicare il padre uccidendo clitennestra. ma clitennestra e` sua madre. la necessita` della vendetta e l`empieta` del delitto, i diritti del padre e la pieta` per la madre, stringono il figlio di agamennone e di clitennestra in una morsa da cui ne` la coscienza, ne` gli dei potranno liberarlo. la speranza, con cui si chiude la tragedia, e` in un assoluzione affidata alla giustizia umana, che segnera` l`avvento di una nuova era.
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leggere eschilo significa risalire alle radici del teatro occidentale e delle concezioni etiche che sono alla base della nostra morale. il tema che lega i drammi qui presentati e` la guerra, nei suoi aspetti piu` drammatici. i "persiani", la piu` antica tragedia rimasta e l`unica che tratti di eventi contemporanei, racconta l`epica vittoria dei greci sull`invasore persiano. e, con geniale intuizione teatrale, i protagonisti sono non i vincitori ma proprio i persiani sconfitti. nei "sette contro tebe", l`ultimo atto della saga di edipo, la guerra assume la forma piu` cruenta, cioe` la guerra civile. le "supplici" invece mettono in scena un tema quanto mai attuale: il diritto d`asilo e la protezione dello straniero, in difesa del quale un`intera citta` e` disposta ad affrontare la guerra. franco ferrari analizza nell`introduzione l`aspetto visivo e scenografico del teatro di eschilo ponendo l`accento sui suoi significati drammatici.
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![Prometeo_Incatenato_I_Persiani_I_Sette_Contro_Tebe_Le_Supplici_Testo_Greco_A_Fronte_-Eschilo](cops/big/9788811810889g.jpg?tit=Prometeo_Incatenato_I_Persiani_I_Sette_Contro_Tebe_Le_Supplici_Testo_Greco_A_Fronte_-Eschilo&r=95)
la straordinaria sensibilita` e lo scavo psicologico di eschilo non solo danno vita nel suo teatro a personaggi grandiosi e complessi, ricchi di risvolti, ma fanno irrompere sulla scena, e con la massima violenza, le grandi questioni politiche e sociali dell`epoca, incredibilmente attuali e moderne: il diritto d`asilo, il sorgere dello stato dalle ceneri delle lotte intestine, la necessita` del voto e della democrazia. il linguaggio e` ricchissimo di risorse e accosta registri lirici ed epici, espressioni del parlar comune o dialettali, e quando si gonfia e tende al solenne ha sempre, come in shakespeare, il crisma dell`autenticita`. introduzione di umberto albini.
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![Prometeo_Incatenato_-Eschilo](cops/big/9788811362449g.jpg?tit=Prometeo_Incatenato_-Eschilo&r=49)
la straordinaria sensibilita` e lo scavo psicologico di eschilo non solo danno vita nel suo teatro a personaggi grandiosi e complessi, ricchi di risvolti, ma fanno irrompere sulla scena, e con la massima violenza, le grandi questioni politiche e sociali dell`epoca, incredibilmente attuali e moderne: il diritto d`asilo, il sorgere dello stato dalle ceneri delle lotte intestine, la necessita` del voto e della democrazia. il linguaggio e` ricchissimo di risorse e accosta registri lirici ed epici, espressioni del parlar comune o dialettali, e quando si gonfia e tende al solenne ha sempre, come in shakespeare, il crisma dell`autenticita`.
![Orestea_Agamennone-coefore-eumenidi_-Eschilo](cops/big/9788811363842g.jpg?tit=Orestea_Agamennone-coefore-eumenidi_-Eschilo&r=14)
l`"orestea", scrive savino nella sua nota storica, e` "un indimenticabile pezzo di maestria teatrale". il fasto architettonico della scena e la sua ricchezza di suggestioni; il saggio impiego dell`ambiguita`, in un dramma di nascosti rancori e sospirate vendette; la lingua poetica che non parla, ma che scolpisce e dipinge, evoca spazi e solitudini immense, addensa emozioni e sentimenti contrastanti; la variazione sapiente del ritmo e l`uso della "suspense", che inceppa l`azione sospesa sull`orlo del gesto, quadro plastico d`orrore teso: ecco gli elementi di questa "maestria". la volonta` degli eroi di eschilo e` un rovello interiore, non piu` un dio che dall`esterno guida e sospinge. il dovere di scegliere e` il polo tragico del suo teatro: colpire o ritrarsi? soffocare o sciogliere la guerra interiore che ci strazia?
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