
un libro divertente ma sorretto dal rigore filologico che ripercorre, dalle origini al secolo scorso, l`altra poesia, quella bassa, burlesca e parodica. oltre cento poeti - da cecco angiolieri a ernesto ragazzoni, passando per berni e burchiello, porta e belli, ma includendo anche poeti altrimenti "severi", come dante, della casa, parini, monti, leopardi - attraverso i quali guido davico bonino esplora i molteplici sentieri di "quest`altra" poesia. ogni autore e` presentato da un breve cappello introduttivo, ogni brano e` annotato e - se in latino maccheronico o in dialetto - tradotto riga-verso.

un teatro che stringa " in pochi minuti, in poche parole e in pochi gesti innumerevoli situazioni, sensibilita`, idee, sensazioni, fatti e simboli": questa e` l`idea che il vulcanico filippo tommaso marinetti propugno`, insieme ai compagni del primo futurismo, riunendo, a titolo d`esempio, in due raccolte del 1915, un`ottantina di "sintesi". una parte di questi " microattiunici " e` indubbiamente legata alle contingenze politiche e di costume e per questo si rivela oggi caduca. ma un buon numero sono ancora di una straordinaria vivezza, sia per il vigore della polemica culturale e morale, sia per l`audacia della scrittura scenica. nella scelta di guido davico benino, marinetti, balla, boccioni, corra, cangiullo, depero, folgore, covoni e compagni riescono veramente a coinvolgere nel loro ardimentoso progetto di una drammaturgia "minima", dall`eccezionale tensione alogica e dinamica.