
Il nuovo album del cantautore figlio del celebre Jim Croce è una conversazione con sè stesso riguardo temi secolari come amore, perdita, vita e morte. Nato dalla collaborazione con un altro figlio d'arte come Shooter Jennings, il nuovo album passa attraverso ballate pianistiche di incredibile intensità a momenti più rock che mettono comunque in luce le qualità di songwriter di A.J..

A.J. Croce, figlio del grande Jim Croce, giunto all'ottavo disco, come solista, fa un omaggio a sè stesso ed alla sua carriera. Infatti By Request è un disco di cover, dove AJ interpreta, alla sua maniera, brani di Beach Boys, Neil Young, Tom Waits, Allen Toussaint, Sam Cooke, Faces, Sonny Terry & Brownie McGhee ed altri. Una rilettura personale, tra brani virati in soul e canzoni dal substrato più rock, ma colta e curata dal punto di vista strumentale.

A.J. Croce, per il suo nuovo album come solista cambia le carte in tavola e incide un disco di blues e di soul, scegliendo sia il produttore che i musicisti che lo accompagnano. La produzione è affidata a Dan Penn, un grande, mentre la band che supporta Croce in studio è composta da vecchie volpi del South: Steve Cropper, David Hood, Vince Gill, Colin Linden e le McCrary Sisters. A.J. interpreta un brano inedito di suo padre, Jim Croce, The Name of The Game, quindi altre canzoni, tutte legate ad un suono molto southern, molto Muscle Shoals. Edizone limitata in vinile, stampa Usa, 180 grammi, contiene download code.

A.J. Croce, per il suo nuovo album come solista cambia le carte in tavola e incide un disco di blues e di soul, scegliendo sia il produttore che i musicisti che lo accompagnano. La produzione è affidata a Dan Penn, un grande, mentre la band che supporta Croce in studio è composta da vecchie volpi del South: Steve Cropper, David Hood, Vince Gill, Colin Linden e le McCrary Sisters. A.J. interpreta un brano inedito di suo padre, Jim Croce, The Name of The Game, quindi altre canzoni, tutte legate ad un suono molto southern, molto Muscle Shoals.

A. J. Croce è un musicista di talento. Dopo un inizio di carriera brillante, ha perso un pò di smalto. Ma, ultimamente, ha mostrato segni di ripresa. Siccome buon sangue non mente (è figlio del grande Jim Croce), A.J. torna a brillare con un disco decisamente originale. 12 canzoni, ognuna registrata con un produttore diverso. Ed ogni produttore dà un suono, il suo suono, alle canzoni di Croce. E non sono produttori da niente, bensì alcuni dei migliori: Allen Toussaint, Kevin Killen, Jack Clement, Tony Berg, Mitchell Froom, Greg Cohen, per citarne alcuni.

Nuovo album, 2006, con ospiti di rilievo (Ben Harper etc). Finalmente un bel disco da parte di A.J. Croce.

Erano alcuni anni che AJ non si faceva vivo. Questo nuovo lavoro del figlio di Jim Croce lo ripropone in buona forma.