presentando questo lavoro, croce scrisse che si trattava dello "schizzo di una storia dell`italia dopo la conseguita unita` di stato", concepito come "tentativo di esporre gli avvenimenti nel loro nesso oggettivo e riportandoli alle loro fonti interiori". ma scoprire il nesso oggettivo in quei quarantacinque anni fra il 1871 e il 1915, significava coglierne la relazione con gli anni del risorgimento e proiettare la storia italiana sulla scena dell`europa moderna. proprio perche` coinvolge l`identita` stessa della nazione italiana, quest`opera e` forse la piu` discussa fra le grandi opere storiche del filosofo abruzzese, quella che ha esercitato la piu` vasta influenza sulla visione che generazioni di italiani si sono formati sulla propria storia.
alla propria
un disegno storico della letteratura italiana secondo croce? nulla gli sarebbe stato piu` estraneo. "la `storia della letteratura italiana` quale per mio conto l`intendo" scrive nell`avvertenza a poesia popolare e poesia d`arte (1933) "e` l`indagine, la discussione e lo schiarimento di quei punti, quegli autori e opere, della nostra letteratura, che reputo finora non abbastanza, a mio senso, schiariti": di necessita`, una suite di saggi e monografie, dedicati all`analisi di cio` che caratterizza il singolo artista. cosi`, quella che qui si offre e` piuttosto un`antologia di quanto croce, nell`arco di sessant`anni circa di attivita`, ha scritto in materia di letteratura italiana, dalle origini sino al novecento. e scopriremo, percorrendola, che croce non ha trascurato alcuno dei suoi momenti principali, tornando spesso su taluni argomenti, magari per correggersi; che da vero pioniere si e` occupato di temi poco frequentati e ha divulgato innumerevoli testi inediti o minori; ma soprattutto che a lui si deve un vastissimo, originale patrimonio di analisi, idee e giudizi storico-letterari, insostituibile fondamento per gli studi. un patrimonio che oggi - liberi da profili, panorami, lineamenti e quadri storici della letteratura - possiamo finalmente ritrovare, assaporando una scrittura che rappresenta, sono parole di gianfranco contini, "la massima prosa non d`arte, prosa insieme democratica e controllata, per di piu` ricchissima d`invenzione terminologica, di quella che egli chiamava la nuova italia".
l`"estetica" e` sicuramente l`opera piu` nota e piu` tradotta di benedetto croce, e ha segnato non solo in italia ma nel mondo il pensiero estetico e, piu` in generale, filosofico del novecento. per la profondita` di pensiero teorico e per la vasta influenza che ha esercitato, possiamo senz`altro definirla un classico della filosofia. pubblicata in prima edizione nel 1902 e nella seconda nel 1904 presso l`editore sandron di palermo, l`estetica faceva ingresso con la terza edizione nel 1908 nel corpus laterziano delle opere disegnato dall`autore, e avrebbe avuto altre sei edizioni. l`"estetica", sotto l`aspetto filosofico, e` opera unica; tuttavia l`integrale riscrittura cui il filosofo sottopose l`intero testo per la terza edizione, ha comportato l`impossibilita` di collazione dei testimoni ai fini dell`apparato e reso necessaria l`edizione di due testi distinti con a base, il primo, la redazione nona laterza 1950, che rispecchia la volonta` dell`autore, il secondo, la redazione seconda (sandron 1904). il terzo volume contiene la nota al testo e l`apparato critico. con questa pubblicazione si completa nell`edizione nazionale delle opere di croce la sezione "filosofia dello spirito".
come un cicerone dalla sorprendente dottrina, affabile ma mai conciliante, benedetto croce fa scoprire al lettore il volto segreto della sua citta`: le vestigia della dominazione spagnola e le vite smodate dei soldati che vi furono di stanza; gli scomparsi "seggi" e l`epopea dei lazzari, fanaticamente devoti a san gennaro e al re; il vocio assordante dei venditori; personaggi come il sacerdote archivista don dima ciappa, "religiosissimo uomo" che fece uccidere un giovane rivale in amore, e gemme come il palazzo cellamare a chiaia, dove si sedimentano secoli di storia, di vita artistica e letteraria. i saggi qui raccolti sono apparsi in origine tra la fine dell`ottocento e gli anni cinquanta.