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due vite parallele, due uomini che raccontano la loro esistenza, un passato intessuto di vicende private e drammi collettivi, segni indelebili sulla pelle e dentro l`anima. l`uno ha combattuto l`acquiescenza rassegnata del padre, il conformismo dell`omerta` dei piu`. conosce il carcere, l`umiliazione pianificata del campo di concentramento, ma coltiva con coraggio gli insegnamenti del suo primo, grande maestro, il nonno: uno scultore anarchico che gli ha trasmesso il culto dell`intelligenza, della liberta` volta a progettare il futuro, a lasciare tracce dietro di se`. l`altro e` un uomo che tenta di sottrarsi alla "sensazione di assoluta inutilita`", a un mondo vuoto di affetti e di figure di riferimento. un uomo che non riesce a toccare i sentimenti, ma solo a sfiorarli: l`amore come il dolore. fugge da tutto, di fronte a lui tutto si consuma lentamente, ma non il suo appuntamento con l`unica vera passione: la scrittura, un libro, un capolavoro scritto in venti giorni. e poi quarant`anni di silenzio, affollato di fobie, di paure tremende che gli impediscono la vita.
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xenia e` la tata di miro`, la donna che tutto ha guardato e mai giudicato. nel suo narrare si affacciano isole di mandorle e viti, case che sanno di cucina, di spezie e di gelsomini, di esistenze interrotte. e tanti personaggi, come colette, la bisnonna di miro`, finita a occuparsi di un convento in un`isola dell`egeo, o come il nonno selim, grande giocatore di carte, che viveva ai piedi dell`acropoli in una casa piena di donne e tappeti. ma anche omar, finito tra i ballerini russi di un piccolo teatro parigino e morto forse senza sepoltura. il romanzo dello psichiatra e sociologo, docente di culture e linguaggi giovanili, racconta una storia che si dipana lungo tutto il novecento, passando da un lato all`altro del mediterraneo.
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paolo crepet analizza senza pregiudizi la condizione dell`individuo e dei rapporti interpersonali nel mondo digitale e interconnesso, soprattutto guardando alle giovani generazioni. come sara`, da adulto, un bambino che ha comunicato sempre e soltanto attraverso un device? quali cambiamenti interverranno nel suo modo di vivere i sentimenti e le relazioni sociali, nella sua capacita` empatica?
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in una piccola citta` di provincia, dove tutti sanno e nessuno dice, una storia senza tempo che svela l`anima di un mondo condannato. sara non sa liberarsi da un padre che la detesta. l`illusione della fuga e` cio` che le rimane, mentre la sua famiglia di diabolici avvocati, che stringe nel pugno la citta` intera, celebra la propria dissoluzione. sara vive la cattiveria, la grettezza, l`aridita` di cui sono capaci gli uomini quando si tratta di tenere le donne nel ruolo che per secoli hanno costruito per loro. la storia di sara ci fa attraversare questo inferno domestico, affascinati da una ragazza che ne porta, con tenerezza e coraggio, le stimmate. una metafora della cecita` del potere.
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molti di noi avvertono la percezione che qualcosa di terribile rischia di inquinare i rapporti fra le generazioni, qualcosa di ben peggiore dell`odio: l`indifferenza. come combattere questo sentimento che ha sicuramente a che fare con i piu` inquietanti fatti di cronaca di questi anni, ma che identifica anche una rassegnazione che mina il benessere di molte famiglie? quale progetto siamo disponibili a pensare per una comunita` capace di recepire e avvalorare la creativita` e il senso critico delle giovani generazioni? quale scuola, quale famiglia, quale citta`?
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un vento strano spazza le strade di una citta` che assiste al lento disgregarsi di una famiglia in cui ognuno scivola dentro la sua solitudine. il muro di un anonimo condominio separa vite svuotate di senso, ergendosi come uno specchio che consuma l`emozione. una nebbia avvolge l`auto in corsa di una giovane donna che cerca di scoprire il segreto del proprio passato. tre racconti di esistenze mancate, travolte dalla deriva degli affetti, alla ricerca della verita`. tre storie di confine popolate da personaggi e fantasmi in bilico tra emozioni e passioni negate, tra infelicita` e indifferenza.
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"gli avvenimenti della mia vita non sono successi mai casualmente, ma favoriti da incontri con persone straordinarie, ognuna delle quali ha contribuito a cio` che ho vissuto: un`avventura esistenziale irripetibile." la memoria percorre il filo della vita di paolo crepet alla ricerca dell`essenziale: le radici artistiche della sua famiglia, le esperienze molteplici e cosmopolite nella formazione, la meraviglia della scoperta della psichiatria, la nascita della passione per la scrittura. in queste pagine dense di aneddoti e di eventi inconsueti, affiorano innumerevoli incontri singolari, ciascuno dei quali ha contribuito ad aggiungere un tassello al cantiere di un`identita` personale e professionale in continuo rinnovamento; su tutti svetta la figura di franco basaglia, amico e maestro, l`uomo capace di trasformare la concezione della follia e di riconoscere diritti fondamentali ai piu` fragili e indifesi. le grandi tappe della vita vengono cosi` raccontate alla luce di un costante comun denominatore: gli affetti, le emozioni, la capacita` di creare fra se` e gli altri un legame che oltrepassi la distanza e il tempo. ai lettori viene affidato questo insegnamento che affiora da ricordi ironici e benevoli, simili a scogli a cui aggrapparsi saldamente mentre si avanza nell`ampio mare aperto.
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siamo nel pieno di quella che papa francesco ha definito una catastrofe educativa: molti adulti si sentono sperduti, impreparati, quasi impotenti di fronte alle nuove generazioni e i giovani si trovano senza punti di riferimento sicuri. in un mondo che cambia con rapidita`, e` piu` che mai necessario ripensare il difficile compito di educare. ripercorrendo quanto scritto negli ultimi trent`anni, mescolando ricordi personali e pubbliche riflessioni, paolo crepet offre il frutto della sua lunga esperienza, delineando quello che in molti hanno definito
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bambini maleducati, adolescenti senza regole, ragazzi ubriachi all`alba in una qualsiasi via di una qualsiasi citta`. bullismo, indifferenza. giovani senza occupazione che, invece di prendere in mano la propria vita, vegetano senza studiare ne` lavorare. genitori che si lamentano di una generazione arresa, una generazione senza passioni, che sembra aver perso anche la capacita` di stupirsi. ma chi si e` arreso per primo, se non i genitori stessi? chi per primo ha smarrito lo stupore e l`indignazione? chi, dicendo sempre si`, ha sottratto alle nuove generazioni l`essenziale, ossia il desiderio? i genitori "invertebrati", quelli che difendono i figli a priori, quelli che salvaguardano un quotidiano quieto vivere privo di emozioni e ambizioni, dove rimbomba soltanto l`elenco delle lamentele contro la societa` e la politica. come se questo mondo non l`avessero creato proprio loro. un pamphlet severo ma anche pieno di speranza, con cui crepet ribadisce tenacemente che educare significa soprattutto preparare le nuove generazioni alle difficili, ma anche meravigliose, sfide del futuro.
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spaventati, disorientati, ora depressi o inclini all`ira, ora fiduciosi nella solidarieta` collettiva, stiamo attraversando la pandemia come fossimo in mezzo a un mare tempestoso, cercando di resistere nella speranza di arrivare presto a un approdo. ma come sara` quel porto? migliore o peggiore di quello da cui siamo partiti? e come saremo noi, alla fine del viaggio? sarebbe desolante se ad attenderci ci fosse la realta` di prima. al tempo stesso, non possiamo pensare che il futuro si faccia da se`, per inerzia: il futuro e` il tempo della fiducia, per questo va attivamente progettato e nutrito. dobbiamo allora coltivare la fantasia, far leva sulla nostra forza immaginativa per riparare cio` che si e` incrinato dentro di noi e intorno a noi, nelle relazioni, nella vita quotidiana, negli spazi di lavoro. e lo dobbiamo fare soprattutto per le giovani generazioni, cui va restituito il diritto di sognare e di guardare avanti senza timore. come spiega paolo crepet in queste pagine ricche di passione, occorrono curiosita` e audacia: uno sguardo curioso ci permette di notare i dettagli, di scoprire che in ogni storia, per quanto minuscola, e` contenuta una metafora; un atteggiamento audace ci aiuta a sfidare le correnti del conformismo e i freni di chi ha interesse a mantenere invariato lo `status quo`. la costruzione del futuro, pero`, passa anche attraverso un maturo impegno collettivo, perche` da soli si puo` avere un`idea, un`intuizione, ma al nuovo si arriva solo quando le persone si incontrano, si incoraggiano, si confrontano e si criticano, arricchendosi a vicenda. quando il virus sara` sconfitto lascera` una cicatrice interiore che ci accompagnera` per molto tempo. per questo dobbiamo reagire, fin da adesso.
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si fa presto a dire amare, ma quante sono le persone che possono dirsi innamorate sul serio? e quante quelle capaci di andare oltre l`innamoramento? una cosa e` certa: l`amore non puo` diventare un laconico messaggio lanciato nell`universo distratto, ne` puo` contare sulla probabilita` che un`anima ne incroci un`altra nella notte dei giochi tecnologici. l`amore ha bisogno di essere contaminato, anche quando costa, anche quando sa di amaro e di lacrime. sentimento
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e successo all`improvviso, un virus ha sconvolto il mondo intero e, in un attimo, ci ha tolto la nostra liberta`. tutto e` cambiato, ci hanno detto di rimanere a casa e li` abbiamo scoperto quanto sia difficile convivere, resistere, mantenere viva la speranza. dopo la fugace euforia dei canti dai balconi, abbiamo scoperto una paura collettiva che in qualche caso e` diventata panico, terrore. sono vacillate le nostre certezze e, insieme alla quotidiana conta dei morti, anche le nostre speranze. la parte del mondo piu` avanzata, l`occidente tecnologico e scientifico, e` improvvisamente diventata frangibile e imperfetta. ma non tutti i mali vengono per nuocere: alcuni, segnando, insegnano. l`epidemia ci ha costretti tra quattro mura, e` vero, ma cosi` facendo ci ha permesso di rallentare e tirare il fiato, di riscoprire abitudini e sogni abbandonati in un cassetto durante la forsennata corsa quotidiana e, dunque, di conoscerci di piu`. abbiamo scoperto di essere molto meno forti di quello che pensavamo. abbiamo scoperto di essere vulnerabili. ma e` proprio da questa vulnerabilita` che dobbiamo e possiamo partire, accettando le nostre debolezze e i nostri limiti, sperando che il virus abbia ucciso l`arroganza e la protervia. il delirio di onnipotenza che ci aveva annebbiato le menti, che ci aveva resi incuranti del cambiamento climatico, dell`inquinamento, delle sperequazioni economiche e sociali, forse, e` caduto per sempre. in questo libro paolo crepet analizza cosa e` accaduto durante i mesi di lockdown e la lenta ripartenza, e cosa ci aspetta in un presente ancora minacciato dal virus. e si concentra sulla necessita` del cambiamento, che per lui significa
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una delle insidie piu` pericolose e sottovalutate della nostra epoca, in cui le nuove tecnologie digitali funzionano come un rallentatore cognitivo ed emotivo che rende tutto apparentemente fattibile e fruibile senza sforzo, e` il progressivo deperimento - se non addirittura l`estinguersi - della passione, quella sfida lanciata al mondo e a se stessi per continuare a migliorarsi, a sperare, a sognare. ma poiche`, senza passione, non c`e` una vita vera ne` una visione del futuro, in primo luogo del proprio, l`unico modo per non arrendersi a questa perdita e` invocarla, provocarla, inseguirla, raccontarla. e quello che fa paolo crepet componendo un inventario di storie e riflessioni, attinte dalla propria esperienza esistenziale e professionale, che ruotano attorno a questa parola sacra, in tutte le sue accezioni e declinazioni. perche` spiegare ai giovani che cosa significhi la passione, il fuoco interiore necessario per tenere accesi i propri desideri e cercare di soddisfarli, e` oggi un compito fondamentale, se si vuole davvero
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una delle insidie piu` pericolose e sottovalutate della nostra epoca, in cui le nuove tecnologie digitali funzionano come un rallentatore cognitivo ed emotivo che rende tutto apparentemente fattibile e fruibile senza sforzo, e` il progressivo deperimento - se non addirittura l`estinguersi - della passione, quella sfida lanciata al mondo e a se stessi per continuare a migliorarsi, a sperare, a sognare. ma poiche`, senza passione, non c`e` una vita vera ne` una visione del futuro, in primo luogo del proprio, l`unico modo per non arrendersi a questa perdita e` invocarla, provocarla, inseguirla, raccontarla. e quello che fa paolo crepet componendo un inventario di storie e riflessioni, attinte dalla propria esperienza esistenziale e professionale, che ruotano attorno a questa parola sacra, in tutte le sue accezioni e declinazioni. perche` spiegare ai giovani che cosa significhi la passione, il fuoco interiore necessario per tenere accesi i propri desideri e cercare di soddisfarli, e` oggi un compito fondamentale, se si vuole davvero
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un tempo il coraggio - nella sua accezione di ardimento fisico - era solo opera dell`umano, poi le macchine se ne sono impossessate: non piu` il guerriero armato delle sue proprie mani, ma di mitragliatrici, carri armati, lanciafiamme, cacciabombardieri. un po` come accade ora con la tecnologia: fino a trent`anni fa occorreva pronunciarsi, scrivere, telefonare, dunque esporsi. oggi si puo` comunicare, anzi si e` indotti a farlo, senza un`interfaccia umana, dunque senza rischio, senza paura di compromettersi. e le umane virtu` vengono delegate a cio` che umano non e`. cosi`, anche il coraggio e la forza d`animo che vi e` intrinsecamente connaturata stanno diventando sempre piu` un`astrazione virtuale, svuotata di senso, per uomini e donne che vagano senza bussola, giovani accecati dal presente e vecchi incartapecoriti nel ricordo. per fronteggiare