

i saggi riuniti in questo volume testimoniano un interesse verso la produzione poetica spagnola del novecento fino ai primi anni del terzo millennio, interesse rimasto costante lungo il corso dell`attivita` scientifica di maria caterina ruta. i poeti collegati ai movimenti dell`avanguardia storica europea che in spagna sono riuniti sotto la definizione di "generazione del `27", sono stati la chiave di uno dei movimenti piu` importanti della produzione poetica iberica. dalla sua capacita` di coniugare modi espressivi innovativi con la lezione dei poeti dei secoli d`oro, furono esaltati i caratteri fondamentali di ogni possibile linguaggio poetico. dalla riflessione dell`autrice deriva un approccio ai testi attento al ritmo, alla musicalita`, alla presenza o assenza di regolarita` strofiche e metriche, alle figure retoriche. con la nascita dell`era industriale si impose l`esigenza di una ricerca di immagini che restituirono il cambiamento sociale e tecnologico, realizzatosi nei primi decenni del nuovo secolo. i campi metaforici furono estesi a tutti gli ambiti del vissuto, accostando mondi prima molto lontani, allo scopo di creare un oggetto poetico nuovo, dotato di vita propria, non piu` riflesso mimetico della natura, ma prodotto originale della creativita` umana. l`efficacia di questa lezione rimane attuale per tutto il xx secolo, anche se le alterne vicende storiche ridestarono periodicamente tensioni realistiche.



l`argomento centrale e` qui la filosofia del tragico, che si distingue nettamente dalla poetica del tragico della tradizione aristotelica. nella prima parte, d`impianto nettamente teorico, l`autore esamina le posizioni di pensatori come schelling, holderlin, hegel, goethe, schopenhauer, nietzsche e altri ancora, soffermandosi in particolare sulla categoria del "tragico" nell`opera di quegli autori. nella seconda parte, szondi passa a esaminare alcune tragedie da lui considerate emblematiche, dall`edipo re a la vita e` sogno, dall`otello alla fedra, analizzandole con gli strumenti messi a punto in precedenza. introduzione di franco vercellone.
