
Il secondo EP di 6 canzoni, seguito di Paradise Alone uscito circa sei mesi fa, conferma la band canadese come una delle più eccitanti realtà classic rock in circolazione. Calati nei seventies fin dall'immagine di copertina, i cinque ragazzi di Toronto lasciano partire esplosioni di chitarre e pianoforte dal mood sudista,, armonie influenzate dalla Marshall Tucker Band e sintonie vocali sulle corde di C.S.N. & Y.. Insomma sono uno di quei gruppi che fanno venire voglia di aprire l'armadio vintage e indossare pantaloni a zampa per viaggiare verso altre dimensioni, fra svolazzi folk e avventure in vari generi.

Questo duo rappresenta un esperimento che spinge i confini della musica stessa. La loro collaborazione non si limita a generi come il free jazz o la musica improvvisativa. Invece, si erge come un'avventura sonora che esplora il potenziale del suono del basso elettrico e percussioni.

Il secondo album di Alan Sparhawk dei Low è tutt'altra faccenda rispetto al discusso esordio: realizzato nell'inverno del 2004 quando l'artista è ancora tormentato dalla scomparsa della moglie Mimi, il disco è inciso con il supporto dello straodinario collettivo Trampled By Turtles che intrecciano le radici folk e bluegrass con il lirico songwriting dell'autore. Con melodie corali e avvolgenti e impennate emotive, i Trample By Turtles vestono le canzoni di banjo e violini, mandolini e chitarre acustiche fornendo un tessuto agreste alle splendide canzoni del leader dei Low.