



precettistica religiosa, letteratura libertina, arte figurativa, documenti archivistici delineano la storia sotterranea di un`intimita` quotidiana che non ha prodotto molti discorsi, ne` memorie collettive. uno spaccato che dal medioevo alle soglie del novecento porta alla luce visioni culturali e correnti di pensiero dal punto di vista religioso e laico. un quadro variegato di conferme e di sorprese per rivivere le avventure del corpo nei pruriti di pulci e pidocchi, nelle evacuazioni umane, nelle pratiche igieniche genitali, nelle sollecitazioni e nelle mortificazioni delle "parti vergognose". dalle avventure di un corpo a misura d`uomo emerge un`intimita` quotidiana istintiva o calcolata, in cui la vera sorpresa e` la scoperta di un mondo di donne.



bruno savini vive da single in un paese della provincia emiliana, e` laureato in lettere e ha alle spalle velleita` artistiche presto fallite e abbandonate. si mantiene facendo l`autista di scuolabus e ha smesso di aspirare a qualcosa di meglio, perche` si porta dietro le cicatrici di troppe difficolta` e delusioni. i suoi amici piu` fedeli, ormai, sono i bambini che ogni giorno trasporta a scuola. attraverso le loro personalita`, i loro piccoli e grandi drammi, rivive le vicende della propria infanzia. vive immerso nei ricordi e nel passato, mentre una fitta nebbia avvolge sogni e speranze. il ricordo di serena, la ragazza che lo ha lasciato da un anno, lo domina fino a trasformarsi in ossessione. un`ossessione che diventa presto follia...







"credere e non credere" (1971) e` un libro che, a oltre mezzo secolo dalla prima pubblicazione, resiste tenacemente a qualsiasi tentativo di inquadramento e di riassunto. nato da una serie di conferenze tenute a princeton nel 1966, affonda le radici in alcuni spunti che si ritrovano in lettere scambiate dall`autore con albert camus a partire dal 1945: e` un libro, scrive chiaromonte, . per discutere il problema, e senza alcuna pretesa di risolverlo, chiaromonte si affida ai grandi romanzieri otto-novecenteschi, a partire da stendhal e tolstoj fino a pasternak e malraux, e lo fa perche` il romanzo e` il genere letterario che piu` di ogni altro ha saputo dare voce al dubbio, all`incoerenza. e perche` .