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si potrebbe partire, volendo dare una definizione della poesia di gabriele frasca, dalla sezione che chiude questa nuova raccolta, in cui l`autore si diverte a parafrasare in versi alcune frasi di mcluhan, il sociologo dell`"eta` elettrica". se per quest`ultimo "il mezzo e` il messaggio", e dunque cio` che conta, nell`universo dei mass media, sono principalmente le modalita` di comunicazione, i testi di frasca incantano innanzitutto per l`armamentario retorico che dispiegano. una lingua immediata e diretta trasfusa a rianimare forme e ritmi dalla nostra tradizione letteraria: una danza di parole, un richiamarsi di suoni a comporre la trama di un discorso che e` un ininterrotto commento per metafore all`insensatezza delle esistenze personali.

1901. la peste dilaga sull`isola di mingher e l`uomo chiamato a fermarla viene ucciso in circostanze misteriose. nel destino di quella piccola isola e dei suoi abitanti orhan pamuk ha ricreato un mondo, parlando al nostro presente con una forza e un`intensita` che sono quelle della grande letteratura. nell`aprile del 1901 un piroscafo si avvicina silenzioso all`isola di mingher, . dall`imbarcazione scendono due persone: il dottor bonkowski - il maggior specialista di malattie infettive dell`impero ottomano - e il suo assistente. bonkowski e` li` per conto del sultano: deve indagare su un nemico invisibile ma mortale, che rischia di mettere in ginocchio un impero gia` da molti definito il e innescare cosi` una reazione a catena nei delicatissimi equilibri continentali. sull`isola di mingher, si dice, c`e` la peste. il morbo viene rapidamente confermato, ma imporre le corrette misure sanitarie rappresenta la vera sfida, soprattutto quando le esigenze della scienza e della medicina piu` nuova si scontrano con le credenze religiose. in quest`isola multiculturale dove musulmani e cristiani ortodossi cercano di convivere pacificamente, la malattia funge da acceleratore delle tensioni sociali e non solo: poco dopo aver parlato con il governatore e chiesto che venga imposta la quarantena, il corpo del dottor bonkowski viene trovato senza vita in un vicolo. in un drammatico crescendo la peste dilaga, spingendo le autorita` a rafforzare le misure di contenimento: queste pero` aumentano le frizioni tra le varie identita` dell`isola (e dell`impero), tra chi le asseconda e chi nega l`esistenza stessa della malattia, o l`efficacia della quarantena, gettando la comunita` nelle tenebre di una notte non soltanto sanitaria. "le notti della peste" e` un`opera-mondo grandiosa, universale, attraversata da echi di tolstoj, di manzoni, del conrad di nostromo, di camus. romanzo storico e allegorico (tra le righe si legge la deriva

alla estrema periferia di una grande citta` della corea del sud, si estende un`enorme discarica chiamata isola fiorita. e qui che vivono coloro che la metropoli ha emarginato e spinto verso la poverta`, ed e` qui che, negli anni ottanta del secolo scorso, arrivano il quattordicenne occhiapalla, il cui padre e` recluso in un non meglio definito centro di recupero, e sua madre. abitano in una baracca costruita con materiali di scarto e per sopravvivere si aggregano alle migliaia di persone che, suddivise in squadre, setacciano la discarica in cerca di cibo, di materiali riciclabili, di tutto cio` che gli abitanti della citta` hanno messo da parte. ai margini della discarica, un luogo che priva gli individui della loro dignita`, persone che non hanno piu il proprio nome ma solo nomignoli (occhiapalla, pelatino, falco, il barone), esiste un mondo diverso, eredita` di una fase piu antica di isola fiorita, una fantasmagoria di bellezza e natura, dove occhiapalla e il suo nuovo amico pelatino possono rifugiarsi. a metterli in contatto con questa realta` parallela e` lo spirito di un bambino che di tanto in tanto misteriosamente appare e altrettanto misteriosamente scompare fra le nebbie che salgono dalla discarica. sara` questa moderna reincarnazione di un tokkaebi, le leggendarie creature della mitologia e del folclore coreani, a condurre i ragazzi verso un tesoro nascosto che potrebbe consentire loro di cambiare completamente vita. ma forse per gli abitanti di isola fiorita, il riscatto non e` proprio previsto. ambientato negli anni della dura dittatura del generale chun doo-hwan, "tutte le cose della nostra vita" mette in risalto gli esiti del rapido sviluppo economico della repubblica di corea che dall`essere uno dei paesi piu` poveri del mondo divenne una delle nazioni piu` industrializzate. ma il prezzo di questo fu molto alto, tanto in termini di emarginazione economica e sociale, quanto in una dimensione piu strettamente culturale, con l`adesio

l?impossibilita di comunicare con gli altri, la perdita e il distacco da se, il crollo dell?io e del proprio mondo: sono tanti i modi per definire una crisi psicotica, ma ognuno e diverso perche diversa e l?esperienza che ogni paziente ha di questo disturbo mentale. da un punto di vista psichiatrico e uno dei quadri piu significativi, perche e a tutti gli effetti una piccola fine del mondo. ogni psichiatra di un medio ospedale italiano, che faccia riferimento a circa duecentomila abitanti, vede ogni anno varie centinaia di persone, uomini e donne del tutto simili a noi, persone che lavorano, hanno una famiglia, affetti, amici, interessi, che un giorno qualunque della loro vita entrano in una crisi psicotica. ne possono uscire dopo poche ore, qualche giorno oppure settimane, ma non sara facile ricucire questo strappo nel tessuto della mente. paolo milone con la consueta empatia e grazia espressiva racconta le storie di vari pazienti che hanno vissuto questa spoliazione dell?io: affronta cosi un mostro di cui pochissimi parlano e che e ora che venga stanato.

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