
scritta nel 1810 e rimasta per molti anni inedita, la novella "le avventure dell`ultimo degli abenceragi" conclude la prima grande stagione narrativa di chateaubriand. con una successione di quadri e di miniature, sullo sfondo di granada, non piu` araba, non ancora cristiana, la novella racconta l`impossibile amore tra un cavaliere musulmano e una giovane nobildonna, divisi dalla diversa religione e dalle faide familiari.


"i classici in prima persona" comprende il testo inedito di un incontro tenuto da pontiggia nel novembre 2002 presso l`universita` di bologna e un breve saggio, entrambi dedicati a uno degli argomenti piu` cari allo scrittore: il rapporto con i classici. a cavallo tra critica filologica e rievocazione autobiografica, i due scritti, in cui l`autore ripercorre la propria biografia intellettuale nel segno degli amati scrittori greci e latini, riflettono su alcuni temi nodali di tutta la produzione saggistica, e non solo, di pontiggia: il concetto di "classico", i fantasmi dei maestri, la funzione del canone, l`ambigno connubio tra retorica e politica. chiude il volume un saggio di ivano dionigi che illustra il rapporto di pontiggia con gli antichi.

questo volume accoglie tre romanzi scritti da aldo palazzeschi nei suoi anni estremi che hanno visto la luce in pressoche` esatta contestualita` con la pubblicazione di "cuor mio" (1968) e di "via delle cento stelle" (1972), le due singolarissime testimonianze della definitiva chiusura dei conti con la poesia. "il doge" (1967), "stefanino" (1969), "storia di un`amicizia"(1971) segnano il ritorno di palazzeschi alla sua vena piu` anarchicamente inventiva e con la loro partitura ludica e paradossale illuminano retrospettivamente l`intero "sistema" narrativo dell`autore.




in un terso pomeriggio di febbraio, gavin pretor-pinney, gironzolando in compagnia della figlioletta flora, osserva le onde che si infrangono sugli scogli della cornovaglia: niente di sensazionale, solo una successione disordinata di piccole creste, simili a dei pendolari in una stazione affollata. eppure emanano un fascino ipnotico cosi` potente da suscitare la domanda che da` vita a questo libro: che cos`e` un`onda? la risposta, tutt`altro che banale, ci apre le porte di un universo inaspettatamente variegato. dalla descrizione delle onde che tutti possiamo vedere, come quelle giganti nella baia hawaiana di waimea, le piu` amate dai surfisti, si passa poi alle onde meno evidenti, ma fondamentali per noi perche` attraversano il nostro corpo: si pensi alla circolazione sanguigna o alla digestione. e ancora: quando ascoltiamo la musica, cuciniamo al microonde o semplicemente ammiriamo i colori della natura in una bella giornata di sole, abbiamo a che fare con onde sonore, elettromagnetiche e luminose. ma ci sono anche onde violente, dalle conseguenze terribili: le onde d`urto delle esplosioni e quelle sprigionate da terremoti e tsunami. riprendendo la formula gia` sperimentata in "cloudspotting", pretor-pinney miscela erudizione scientifica e riferimenti al mondo artistico e letterario, con uno stile godibile e un`ammirevole chiarezza, riuscendo nell`impresa di rendere accessibili anche gli argomenti piu` ostici.

pietro citati ha nostalgia dei pomodori che mangiava da bambino, durante le lunghe estati al mare. il pomodoro era il frutto supremo di quelle vacanze, con le sue forme diverse, complicate, con le sue spaccature e screziature "e talvolta generosi aspetti barocchi, che piacevano ai pittori napoletani del diciassettesimo secolo". il rimpianto per la propria felice infanzia ha fatto del citati adulto un osservatore incomparabilmente acuto dei bambini tra i tre e i dieci anni. insieme ai pomodori e ai bambini, citati ama i lunghi secoli della civilta` europea. dai tempi dell`odissea e di erodoto - dice in questo libro in cui si combinano miracolosamente frivolezza e profondita` - il volto dell`europa non e` molto cambiato. i nostri caratteri sono immutati: la pazienza, la tolleranza, l`ironia, la straordinaria capacita` di trasformarci, recitare, diventare diversi, rimanendo sempre identici a noi stessi. citati non crede a tante interpretazioni moderne della societa` in cui viviamo. ci parla della globalizzazione per dirci che in realta` in questi ultimi decenni e` avvenuto il fenomeno opposto: il mondo e` caduto preda della differenziazione, della frantumazione, della moltiplicazione. percepisce il senso di decadimento e di vergogna oggi diffuso in italia, ma subito osserva che il nostro e` un paese pieno di eccezioni: al nord, al sud, al centro c`e` sempre una piccola oasi, un paese, una cittadina polverosa di secoli, di cui uno, appena li vede, ama le strade, le case, gli orti, e persino i cittadini.


alternativa al rock `n` roll dei giovani bianchi, la musica soul nasce nel profondo sud degli stati uniti come forma di celebrazione afroamericana. alla fine degli anni cinquanta, infatti, era sempre piu` forte il bisogno di un megafono che potesse parlare di autoaffermazione attraverso nuove sonorita` che intrecciassero jazz, blues e gospel. proprio dalle ultime due il soul ha assimilato quegli aspetti che legano emotivita` e impegno sociale, facendone la manifestazione compiuta della black music. in questo libro antonio bacciocchi racconta due decenni e oltre nei quali questo sound ha saputo contaminarsi attraverso matrimoni artistici con psichedelia, elettronica, hip hop, country e punk, generando derivazioni sonore che vanno dal funk al northern soul fino alla disco music. anche quando ha lasciato la scena per far spazio ad altre sonorita`, il soul non ha mai smesso di essere un`ispirazione per tutta la cultura musicale successiva, fino a oggi. prefazione di carlo babando. prefazione di graziano uliani.

la storia di una delle piu` instabili regioni del mondo, dal dominio della dinastia moghul del xvi secolo fino alla rinascita talebana di oggi. le lotte per il potere e la natura mutevole dell`autorita` politica di un paese dai caratteri unici e tragicamente tornato d`attualita` internazionale. una lettura imprescindibile per capire come una terra conquistata e governata dagli stranieri per piu` di mille anni pote` diventare per inglesi, sovietici e americani la

Fiaba musicale per la gioventù
Testo di Giovacchino Forzano
Musica di Luigi Ferrari- Trecate
ottobre 1956

Released in trifold cardoboard sleeve + booklet.
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chi e` il giovane andrea che compare e scompare nella vita di un giornalista e, ogni volta, parla di esperienze tanto lontane, nello spazio e nel tempo, da sembrare inventate? e` un mitomane? un ragazzo senza famiglia che trova un punto di appoggio in un `padre adottato` e nei suoi amici? andrea lascia pochi segni tangibili del suo passaggio: un ciao scritto sullo specchio di ingresso della casa del giornalista; gli abiti che ogni volta gli vengono procurati. cio` che lascia di consistente sono invece i racconti, i ricordi, i comportamenti: per quanto sia un adolescente egli pare aver vissuto avvenimenti di altre epoche storiche, di aver subito, come molti altri coetanei, le conseguenze delle guerre, dello sfruttamento, della violenza.