


"gli alchimisti" racconta, su una base remotamente autobiografica, della educazione alla vita di una giovane studentessa americana a oxford negli anni sessanta. alchimisti sono tutti gli animali dello zoo umano che la circondano, perche` vogliono trasformare in oro la loro vita attraverso la cultura. e soprattutto abili ed ermetici come alchimisti sono i componenti del terzetto che stanno al centro dell`intreccio e costituiscono la controparte della limpida e ingenua protagonista anne. paul, tony e valeria imbrogliano il mondo intero, un po` per gioco e un poco per mestiere.

al contrario dell`ingegnere stefano de il carcere o del professor corrado de la casa in collina, il protagonista de il compagno non e` un intellettuale. qui pavese immagina un giovanotto piccolo-borghese, scioperato e incolto, messo di fronte alle proprie responsabilita`. pablo, chiamato cosi` perche` suona la chitarra, vive a torino, la citta` in cui e` nato, ma soffre il disagio esistenziale di un`epoca, tra la guerra di spagna e la seconda guerra mondiale, in cui il regime fascista continua a perdere presa sul popolo e quel consenso entusiasta che era stato fonte di sicurezza inizia a creparsi. pablo cerca di chiudere gli spiragli, di colmare quelle mancanze ideologiche che causano spaesamento e disagio. lascia torino alla volta di roma, e qui, nella confusione, s`inventa una disciplina, per tornare alla citta` natale piu` motivato e deciso a fare effettivamente qualcosa. il compagno non e` il miglior libro di pavese ma uno dei piu` commoventi, lo stesso autore ne il mestiere di vivere lo riconosce, parlandone con vibrante compostezza : "8 ottobre 1948. riletto, ad apertura di pagina, pezzo del compagno. effetto di toccare un filo di corrente. c`e` una tensione superiore al normale, folle, uno slancio continuamente bloccato. un ansare."

mania politica, schizofrenia, paranoia, isterismo, distimia, depressione. sono queste le diagnosi che compaiono nei documenti di polizia o nelle cartelle cliniche intestate agli oppositori politici rinchiusi in manicomio negli anni del fascismo. diagnosi piu` che sufficienti a motivare la segregazione per lunghi anni o per tutta la vita. quali ragioni medico-scientifiche hanno giustificato il loro internamento psichiatrico? quali, invece, le ragioni dettate dalla politica del regime contro il dissenso e l`anticonformismo sociale? molto si e` scritto rispetto all`esperienza degli antifascisti in carcere o al confino, ma la possibilita` che il regime abbia utilizzato anche l`internamento psichiatrico come strumento di repressione politica resta ancora poco indagata. attraverso carte di polizia e giudiziarie, testimonianze e relazioni mediche e psichiatriche contenute nelle cartelle cliniche, matteo petracci ricostruisce i diversi percorsi che hanno condotto gli antifascisti in manicomio. alcuni furono ricoverati d`urgenza secondo le procedure previste dalla legge del 1904 sui manicomi e gli alienati; altri vennero internati ai fini dell`osservazione psichiatrica giudiziaria o come misura di sicurezza; altri ancora furono trasferiti in manicomio quando gia` si trovavano in carcere e al confino. dall`analisi degli intrecci tra ragioni politiche e ragioni di ordine medico emerge con forza il ruolo giocato dalla sovrapposizione tra scienza e politica nella segregazione di centinaia di donne e di uomini...





che ci racconti di un ragazzo che in casa decide di non dire piu` una parola, mentre intrattiene una fitta corrispondenza con i carcerati, oppure di un adolescente che, alla morte del suo cane, si convince che nelle formule dell`algebra si annida il segreto della felicita`, oppure ancora di una coppia di ragazzi gay in visita presso una nonna eccentrica e molto amata, cameron sembra non aver mai fatto altro che scrivere storie per noi. storie di giovinezza, di inquietudine e nostalgia, di amori e famiglie e vita quotidiana, affidate alla sua voce fresca e generosa - storie che, come accade con i suoi ammiratissimi romanzi, non dimenticheremo facilmente.

LP. Ebony Records, 1984, UK. L'unico album della band hard rock inglese con questo nome, poi furono costretti a cambiarlo per un'omonimia con un gruppo statunitense. Il disco raggiunse il numero uno della classifica di Melody Maker nella categoria Heavy Metal e ci rimase per tutto il primo mese dell'uscita.