





dancing paradiso e` un locale notturno di una crudele metropoli, dove "non bisogna essere buoni per entrare / prendono anche le carogne / e qualche volta le fanno cambiare". e in quel locale che un angelo custode - "angelo angelica" - tenta di far confluire i cinque protagonisti di questa narrazione in versi: stan, il pianista triste, che prepara un ultimo concerto per bill, l`amico batterista morente in ospedale, amina, giovane profuga che ha perso la madre passando il confine. ed elvis, un grottesco obeso hacker chiuso in casa da anni, forse mitomane, forse assassino, la poetessa lady raffinata e ubriacona, ossessionata dal suicidio. cinque "creature della notte / senza un rifugio nel mondo / mannari senza luna", di cui a poco a poco, mentre si avvicina la serata al dancing, scopriamo la storia grazie al racconto condotto per loro voce. assoli malinconici, struggenti, comici, crudeli, furibondi. costretti alla solitudine, ciascuno di loro sembra aver perso ogni speranza. a vegliare perche` possano incontrarsi, perche` possano unire voci e musica in un racconto polifonico che indichi una possibile via di salvezza, l`angelo/a caduto dal cielo per stare con gli uomini, un angelo straccione dalle ali sporche di fango, lui stesso solo fra i soli.
focalizzandosi sul periodo 1960/2020, il volume delinea un preciso periodo della ricerca tanghiana, proiettandolo all`interno della sfera culturale giapponese e rintracciando, al contempo, quella trama di contatti e di stimoli da sempre intessuta con l`occidente. contestualizzando l`opera di tange all`interno delle sue diverse stagioni critiche (dal linguaggio simbolico degli esordi alle pianificazioni "megastrutturali" degli anni sessanta), il libro colma una fondamentale lacuna degli studi sull`architetto, avvalendosi inoltre di ridisegni e inediti materiali d`archivio, tra cui alcune foto scattate dal maestro.
il politecnico di milano, fondato nel 1863 come istituto tecnico superiore, e` la prima scuola di specializzazione per ingegneri e architetti in italia. l`antologia di testi proposta in questo volume, presenta le testimonianze e i contributi scientifici di docenti e allievi del politecnico di milano, che attraverso la propria ricerca e opera di divulgazione hanno messo a fuoco il rapporto tra scienza e arte, tecnica e cultura, tra la fine dell`ottocento e i primi del novecento. il volume contiene gli scritti del fondatore francesco brioschi (1824-1897), di giuseppe colombo (1836-1921), camillo boito (1836-1914), ignazio porro (1801-1875) ed enrico forlanini (1848-1930), introdotti da un saggio che esamina il ruolo del politecnico di milano in italia e in europa.

frutto di una ricerca qualitativa originale sulle trasformazioni e i nascondimenti della religiosita e della spiritualita nella vita quotidiana (lived religion), il volume raccoglie una ricca e variegata quantita di narrazioni - prodotte da soggetti adulti, appartenenti a diverse confessioni religiose - attraverso interviste in profondita, diari e fotografie. un testo di risonanza internazionale, che illumina da prospettive diverse il fenomeno religioso nella sua permanenza/latenza/trasformazione: il libro si raccomanda all?attenzione di docenti e studenti di scienze religiose, insegnanti di religione, educatori e catechisti, studiosi e ricercatori accademici.

questo libro, frutto di un lungo itinerario di riflessioni, di studio e di ricerca, parla della valenza di dispositivo etnografico attribuita alla fotografia, in quanto strumento di indagine e di analisi, da alcune importanti figure della storia dell`antropologia nazionale e internazionale della prima meta` del novecento: franz boas, bronislaw malinowski, marcel griaule, renato boccassino, lamberto loria e raffaele corso, gregory bateson e margaret mead. nel loro lavoro sul campo e nella restituzione pubblica messa in atto in forme diversificate, libri, articoli accademici e divulgativi, allestimenti museali, cinema, e` possibile comporre un multiforme paesaggio di esperienze scientifiche fondative, ineludibili per delineare un itinerario di pionieristici studi di antropologia visiva. uno dei piu` significativi punti di convergenza tra questi studiosi e` la disseminazione divulgativa dei risultati delle ricerche antropologiche. in tal senso le fotografie etnografiche hanno avuto una decisiva funzione transculturale nella restituzione pubblica ante litteram del sapere antropologico attraverso gli strumenti della comunicazione di massa dell`epoca.

giuseppe terragni e` indubbiamente la figura piu` celebrata dell`architettura moderna italiana del periodo 1920-40, dopo che, a partire dalla morte prematura nel 1943, un ventennale riserbo critico lo aveva lasciato ai margini della storia contemporanea a causa della sua adesione al fascismo. questo libro esamina le influenze esercitate su terragni dai movimenti artistici e filosofici dell`ambiente comasco e fornisce una nuova interpretazione del progetto terragnano, la cui complessita` ha portato a sondare in soli quindici anni di attivita` professionale le possibilita` di sviluppo della tematica razionalista fino a esaurirne le potenzialita`.

by exploring the ongoing evolution of some strategic areas and the experiences of selected architects - atelier deshaus, atelier liu yuyang architects and original design studio -, the book analyses the fields, the reasons and the modalities of the transformations in contemporary shangai, and outlines the raise of a counter-trend emerging from the most recent interventions on both existing and new buildings, which are experimenting with new relationships with the local history, cultural heritage and urban identity. contemporary shanghai is the epicenter of outstanding economic, social and cultural changes, resulting in the raise of new questions about demographic growth, environmental sustainability, urban security and cultural identity. these issues coalesced in the development of extensive, accelerated and sometimes contradictory architectural transformations, also driven by increasing resource availability and the necessity for rapid densification in the central areas of the city, which led to the progressive loss of significant historical traces. by exploring the ongoing evolution of some strategic areas - the lilong quartiers, the bund, the system of public spaces facing the water - and the experiences of selected architects - atelier deshaus, atelier liu yuyang architects and original design studio -, the book analyses the fields, the reasons and the modalities of these transformations, and outlines the raise of a counter-trend emerging from the most recent interventions on both existing and new buildings, which are experimenting with new relationships with the local history, cultural heritage and urban identity.