


Diffidare dei cartelli segnaletici: è la prima regola da osservare. Perché ogni ritratto di Arbasino si moltiplica in altri ritratti, in altre imprevedibili storie. O, come nel caso di Nicolson, il figlio di Vita Sackville-West, in un frenetico dramma che sconvolge quattro coniugi, otto suoceri e "parecchie zie cattive" – e che solo "un delirio dei Fratelli Marx sull’Orient Express" potrebbe eguagliare. Si aggiungano le scintillanti ‘trascritture’ teatrali e musicali, le conversazioni à batons rompus, gli ‘affondi’ critici che valgono un libro e le irresistibili scorribande fra i ‘santini’ nostrani: incluso De Amicis, còlto a Costantinopoli in un bagno turco: "Cioè, praticamente, ecco Al Pacino in Cruising".

quella di definire una musica

c?e una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potra mai piu permettersi di impazzire. la follia nella sua famiglia non e solo un pensiero astratto ma ha un nome,"e quel nome e venera. una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. ma chi era venera? qual e stato l?evento che l?ha portata a varcare la soglia del mandalari, il manicomio di messina, in un giorno di marzo?"per scoprirlo, e fondamentale interrogare la mitologia familiare, che pero forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili. questa non e solo una storia di donne, ma anche di uomini. di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi."per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. ritornare a messina, ritornare fra le mura dove venera e stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l?invenzione e la realta, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari. nadia terranova ci consegna con queste pagine il suo romanzo piu personale e piu intenso, che ci interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacita di attraversarla per immaginare chi siamo.
