
Poco più di vent'anni, originario di Stillwater in Oklahoma, il giovane musicista esordisce con un disco di canzoni di spontanea bellezza suonate con la strumentazione tipica del country & western e con una tensione rock'n'roll che lo avvicina a John Mellencamp, Tom Petty e Bruce Springsteen. Insomma Welcome to the Plains è uno di quei dischi senza proclami e senza santi in paradiso che suona alla grande dall'inizio alla fine con il gusto del rock'n'roll senza controindicazioni. Allo stato attuale Wyatt Flores è una bella promessa e una boccata d'aria puliti per tutti gli amanti della buona musica.

2CD. Il chitarrista di Belfast agita la scena blues del regno Unito con l'autorevolezza dei più insigni battitori grazia alla versatilità che lo vede destreggiarsi sia con lo strumento acustico che elettrico a cui abbina calde vocalità. Paragonato sia a John Martyn che a Rory Gallagher, Martin ha inciso dal vivo questo quarto album con un power trio: un ora e trentasette minuti di sanguigno blues per sedici brani fra contaminazioni rockadrenaliniche e un livello di carica elettrica che mai sembra diminuire. Buried Alive si conquista di diritto un podio tra le performance dell'anno, da tenere in serbo per godersi l'energia dal vivo della music ache amate.

Un'istituzione per il cosiddetto progressive bluegrass, la band segue una ricetta collaudata e sempre vincente con una miscela ben amalgamata di suoni acustici in cui la strumentazione del bluegrass tradizionale, solitamente impiegata per arrangiare brani gospel e country, viene usata per rileggere secondo i medesimi criteri la canzone d'autore diffusasi dalla fine dei sessanta in poi, con banjo, mandolino, chitarra, violino e basso a scatenarsi mentre le voci intessono armonie inconfondibili e sempre perfette.