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il volume raccoglie undici storie, vere e documentate, che tentano di dar voce al non detto e all`immaginazione. nella roma papale fra quattro e seicento, la roma della costruzione dello stato della chiesa e poi della controriforma, queste storie rappresentano il rapporto fra il potere e la repressione: censure, processi, difese e accuse, esecuzioni, pentimenti. ma sono anche spaccati della politica e della cultura del tempo: dalle scelte della compagnia di gesu`, a quelle della chiesa sui rapporti con la minoranza ebraica, riflesse nel racconto di marcello ii e alessandro farnese.

il romanzo utilizza una tecnica narrativa particolare: pagine di diario dei due protagonisti, giovanni e maria, rievocazioni, narrazione in terza persona. giovanni e maria conosciutisi a quimper, si confidano il loro passato e le loro precedenti esperienze sentimentali. si sposano e anche dopo il matrimonio continuano nelle reciproche confidenze. poi giovanni sfida a duello un francese che ha insultato l`italia, ma resta ferito. maria muore, uccisa dalla tisi.

chi desidera sapere - nel senso innanzitutto di vedere - come e` fatto il mondo, oggi e l`altro ieri, non ha che da aprire questi reportage di naipaul, che coprono quattro decenni e abbracciano quattro continenti, soffermandosi anche in luoghi-crocevia come la trinidad. empatico e spietato al tempo stesso, naipaul vede in molti degli scenari che attraversa un`irrisolta concentrazione di modernita` e decadenza, esito di una continuita` deviante tra il periodo coloniale e i governi-regimi successivi. cosi` e` in un`india disseminata di villaggi anonimi semi o sottosviluppati e di stazioni ferroviarie che la notte rende . o in un congo-zaire - quello della dittatura di mobutu, - che si riverbera, al di la` dell`oceano, in tanti frammenti dell`. o, ancora, in un`argentina velleitaria e impoverita, predata e predatoria, archetipo di tutte le dittature latino-americane che hanno imparato come parte della . l`effetto finale, anche grazie a una prosa capace di alternare lunghi indugi descrittivi e improvvise sintesi aforistiche, e` una contemporanea compressione e dilatazione del mondo.

zabor non assomiglia affatto agli altri bambini della sua eta`: orfano della madre, trattato dalla nuova famiglia del padre come un ospite indesiderato, cresce solitario e malinconico nel suo villaggio alle porte del deserto, allevato dalla zia e dal nonno. girovaga per le strade durante la notte e dorme di giorno, trovando compagnia e conforto solo nei libri presi da una biblioteca polverosa: quei romanzi gli sembrano l`unica cosa importante della sua esistenza, l`unica che possa darvi un senso. e proprio grazie ai libri che zabor scopre di avere un dono straordinario: se scrive, e` capace di respingere la morte, e coloro di cui racconta nel suo quaderno guadagnano per miracolo nuovi anni di vita. quando uno dei suoi odiosi fratellastri bussa alla sua porta, zabor dovra` prendere la piu` difficile delle decisioni: il padre sta morendo e solo zabor puo` provare a rinviare la fine. ma vuole davvero salvare un uomo da cui non ha mai ricevuto amore? kamel daoud celebra la forza e l`urgenza della scrittura, facendone un atto sacro anche quando e` soltanto umano. come una nuova sherazad, zabor sfugge al vuoto salvando se stesso e gli altri attraverso il potere supremo della parola e la verita` rivoluzionaria della fantasia.

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