
nell`estate del 1851, rimasto solo con il figlio di cinque anni, hawthorne si ritrova di fronte a un infaticabile produttore di parole e di domande. schivo, introverso, non e` abituato alle piccole incombenze che accompagnano la vita di un bambino: vestirlo, nutrirlo, distrarlo sempre rispondendo alle sue incessanti domande. il risultato e` un modello, ironico e autoironico, del modo di intendersi di un padre e un figlio, un resoconto di un rapporto dove l`unico adulto che appare e` herman melville che fa visita all`amico per parlare del possibile e dell`impossibile. come osserva paul auster nel suo saggio introduttivo, hawthorne e` riuscito a compiere quel che ogni genitore sogna: far vivere il proprio figlio per sempre.

nella citta` di vetro, palermo, accadono fatti inspiegabili e crudeli. tra effetti illusionistici, strane apparizioni, diffuse superstizioni, animali bionici, agisce una setta, gli `schiacciatori di teste`: uccidono in modo atroce. non c`e` un piano leggibile, le morti piombano su persone accomunate solo da una certa sensibilita`. indaga ersilia, giovane vedova, minacciata e controllata dagli assassini, ma inspiegabilmente risparmiata. intorno scorrono i giorni normali, ma tesi e resi frenetici, angosciosi, da un senso di pericolo da ultimi giorni dell`umanita`.
















i robot di asimov sono "macchine, non metafore". non sono una minaccia, figli di una tecnologia incontrollata pronti a ribellarsi agli esseri umani, ma strumenti raffinati, progettati per compiti specifici. tuttavia, possono mentire a fin di bene, interrogarsi sulla propria natura e sorprendere persino i loro programmatori. come andrew, in grado di provare qualcosa di simile alle emozioni e desideroso di esplorare i confini che separano la sua esistenza artificiale da quella degli umani. o come le macchine esaminate dalla robopsicologa susan calvin, portatrici di errori di programmazione simili ai nostri difetti e debolezze, impensabili in strumenti teoricamente perfetti. le visioni di asimov travalicano la narrativa di genere per diventare la cronaca affascinante del viaggio dell`uomo verso il futuro, con tutto il suo vissuto di paure, desideri e speranze. le storie, scelte dall`autore, parlano di colonie nello spazio, macchine pensanti e miracoli della scienza, ma soprattutto colpiscono il cuore del lettore con dilemmi universali: quali sono i limiti morali nell`uso delle scoperte scientifiche? in che modo la tecnologia sta spostando i confini stessi dell`umano? con i racconti di questa raccolta e i saggi dello stesso asimov che la chiudono, il piu` profetico degli autori di fantascienza cerca di aiutarci a trovare risposte - e a porci nuove domande.

il dhammapada espone, sotto forma di strofe poetiche, i concetti fondamentali del buddhismo antico. il titolo dell`opera, composta probabilmente intorno al iii secolo a. c., significa "parole di dharma" dove dharma e` parola derivata da una radice linguistica che significa "sostenere" e indica qualcosa di saldo e stabile: il termine e` passato a indicare la legge che sostiene l`universo, tanto la legge fisica quanto la legge morale. la traduzione presentata in questo volume e` stata condotta direttamente sull`originale in lingua pali: si e` cercato di mantenerla il piu` possibile vicina al testo originale, ed e` seguita da commenti che spiegano ogni strofa. il commento illustra cosi` passo per passo i principi fondamentali del buddhismo primitivo o delle origini, in modo semplice ma rigoroso, con l`intento di guidare il lettore, anche quello digiuno di buddhismo e di dottrine orientali, alla conoscenza dell`insegnamento del buddha.

il racconto di un coraggioso addio, ispirato"alla vera storia dell?autrice, cresciuta nella"comunita religiosa dei testimoni di geova. "sei sempre stata un faro per la nostra famiglia", le ripeteva sua madre. alessandra, pero, seconda di cinque figli, non voleva portare luce, voleva che qualcuno illuminasse la strada per lei e rispondesse alle sue domande di bambina. cresciuta sotto la rigida disciplina dei testimoni di geova, ha sempre cercato di soddisfare le attese dei genitori e di non creare problemi. cosi, fino a ventinove anni, non ha mai partecipato a un compleanno ne spento una candelina. non ha ascoltato la musica che ascoltavano i suoi coetanei ne letto libri non approvati in comunita. e anche l?amore, quando l?ha incontrato, e stato subito sacrificato. dopo aver sposato federico, un uomo piu grande scelto per lei all?interno dei testimoni, alessandra da figlia devota diventa moglie devota. ma quando scopre di essere incinta qualcosa dentro di lei cambia. non puo piu ignorare i propri desideri e per i suoi bambini vuole essere migliore: loro devono avere la liberta che a lei e sempre stata negata. inizia cosi il coraggioso atto di allontanamento dalla comunita, un percorso di ricostruzione di se stessa che stravolge il suo destino e quello delle persone che ama. al suo esordio nella narrativa, martina pucciarelli scrive un romanzo potente ed emozionante, con il quale si inserisce tra le scrittrici contemporanee che hanno saputo trasformare la propria biografia in letteratura, come tara westover nel suo "l?educazione" e deborah feldman in "unorthodox". il dio che hai scelto per me e una storia intima e dolorosissima, fatta di privazioni, abusi e violenza, ma anche un libro impregnato di una forza straordinaria che ci mostra come il coraggio di cambiare nasca sempre da una forma altissima di amore, in questo caso da quello puro e incondizionato di una madre.

osservo, cucino, gusto! il nuovo metodo per i super principianti! questa nuova collana offre tutte le istruzioni necessarie agli aspiranti chef per iniziare a divertirsi in cucina senza stress, attraverso oltre 60 ricette illustrate passo passo per una comprensione facile e rapida. con una grafica accattivante e spiegazioni semplici e chiare, ogni volume accompagnera la preparazione di piatti deliziosi, a prescindere dal livello di partenza. tra le ricette presentate, per un carico di golosita: crumble alle mele, banana bread, pecan pie, barrette di granola, madeleine, pavlova ai frutti di bosco, foresta nera...