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per molto tempo, dopo la fine della seconda guerra mondiale, lo sterminio ebraico non e` stato raccontato. al massimo trovava posto nelle storie di famiglia, come una sorta di vicenda privata. poi, alcuni anni fa, mentre la generazione dei testimoni oculari iniziava a morire, il problema si e` imposto all`attenzione pubblica. dieci anni dopo la sua istituzione ufficiale, il giorno della memoria ha un futuro oppure il suo contenuto si e` gia` esaurito? che efficacia puo` avere, oggi, il racconto degli ultimi testimoni? e avere ascoltato tante volte il racconto di quell`orrore ci ha reso davvero piu` consapevoli e attrezzati dinanzi al rischio di una sua ripetizione? david bidussa indaga la retorica della memoria pubblica, senza fare sconti ai suoi meccanismi rituali e alle sue debolezze. lo fa guardando al momento in cui, tra pochi anni, non ci sara` piu` nessuno a raccontarci di aver visto con i propri occhi l`orrore dei massacri. quando resteremo solo noi a raccontare le vittime e i carnefici con gli strumenti della storia.

nelle "guerre in gallia", giulio cesare - che ne e` il protagonista - narra campagne militari drammatiche e decisive per il futuro dell`europa, itinerari e spedizioni ardite in un mondo sconosciuto di mari, foreste, fiumi immensi, fra le popolazioni "primitive" di gallia, germania e britannia. con la sua prosa asciutta, limpida ed elegante, ritrae nel mezzo dell`azione, fra i suoi soldati e le tribu` ostili, il genio di un militare e di un politico che, come fu detto, : anche quelli che piu` lo detestano e che non possono perdonargli vittorie e dittatura subiscono il fascino della sua figura, che unisce lungimiranza politica e uno straordinario senso della storia.

lo haiku, la piu` piccola forma di poesia esistente, scandito in tre versi di cinque, sette, cinque sillabe, affonda le radici nel passato remoto della cultura nipponica: originariamente era la prima strofa (hokku) di un componimento piu` lungo, ma acquisto` un`importanza sempre crescente fino a essere riconosciuto come genere indipendente. questa antologia ne segue lo sviluppo dalla prima grande fioritura nel seicento, epoca di profondo rinnovamento sociale in giappone, fino alle soglie della contemporaneita`, attraverso le traduzioni che mirano a restituire al pubblico italiano l`icasticita` e la purezza di una forma espressiva che ha sempre affascinato l`occidente.

il 10 giugno 1924, cento anni fa, avvenne il barbaro assassinio di giacomo matteotti per mano fascista. il modo migliore per ricordarlo, oggi, e` presentare le sue idee e le sue convinzioni. questo volume contiene un discorso molto importante del deputato socialista, "contro ogni forma di violenza", tenuto alla camera dei deputati il 31 gennaio 1921. si tratta della prima analisi organica, non di carattere esclusivamente locale, attraverso la quale matteotti denuncio` il clima di violenza che si era instaurato in italia. questo discorso da` il titolo al libro, perche`, mai come oggi, le sue parole meritano di essere sottolineate. arricchiscono il volume altri due testi che analizzano la violenza fascista da angolature diverse, per riflettere sulle sue dinamiche e sulla sua natura. il primo e` la denuncia dello squadrismo nel polesine, una delle terre in cui esso nacque e prese piede. l`altro si oppone all`eversione fascista contro le istituzioni, contro il parlamento, contro lo stato liberale, una volta che mussolini si insedio` al governo chiedendo i pieni poteri. il deputato socialista sviluppa qui riflessioni sui concetti di democrazia e dittatura, ancora oggi molto attuali. conclude il volume un acuto saggio del curatore, davide grippa, che contestualizza il rapporto tra matteotti e la non violenza.

il volume ripercorre in otto sezioni l`intera produzione hrabaliana offrendo al lettore non solo le opere narrative piu` note, ma anche un consistente numero di inediti, un`interessante proposta di scritti sperimentali e giovanili, due poemetti ("la bella poldi" e "adagio lamentoso", posti rispettivamente ad apertura e chiusura dell`antologia) e una ricca sezione di interviste. i testi sono corredati da note ad opera di annalisa cosentino, docente di letteratura ceca all`universita` di udine, utili per orientarsi nella vasta produzione dell`autore e seguirne le complesse vicende editoriali, spesso condizionate dalla censura. saggio introduttivo di jiri pelan.

a lungo ritenuta "minore" per il linguaggio dialettale adottato e per l`impianto spesso comico, la lirica di carlo porta e` tutt`altro che ingenua e rappresenta uno dei momenti piu` significativi della poesia dell`eta` romantica. il suo milanese, gia` nobilitato da una robusta tradizione, e` lingua pienamente letteraria, mentre la sua milano dimostra di essere una citta` fervida, crogiolo di esperienze e di idee stimolanti. questa sostanziosa antologia riporta i principali componimenti dell`autore meneghino, corredando ogni testo dell`indispensabile traduzione in italiano corrente e di un ricco apparato di note che ricreano l`atmosfera della vivace milano a cavallo tra sette e ottocento.

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