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la globalizzazione non e` un male e va abbracciata. a sostenere questa tesi e` stiglitz, autorevole sostenitore della critica alla globalizzazione liberista. si tratta forse di una ritrattazione del premio nobel? in realta`, e` il frutto di una constatazione: se la globalizzazione e` un processo inevitabile, e` possibile farla funzionare in direzione del benessere dei paesi piu` arretrati e dei cittadini dei paesi avanzati attraverso un mix di politiche di solidarieta` e di intervento delle istituzioni internazionali.

maria chiara levorato offre con questo saggio un`introduzione ai principali campi teorici e applicativi della psicologia infantile. il volume e` propedeutico allo studio dello sviluppo piscologico, del quale vuole fornire una panoramica sintetica e chiara. maria chiara levorato analizza il cambiamento psicologico dal punto di vista cognitivo, linguistico, comunicativo, affettivo, emotivo e sociale.

i maschi e le femmine sono indiscutibilmente diversi sul piano biologico, ma la socializzazione accentua le differenze. prendiamo l`esempio della cucina. in generale, e` piu` probabile che siano le donne a sbrigare le faccende di casa: cucinare e pulire. ma qual e` il motivo? e perche` le donne nascono con il gene della cucina o perche` sono state educate a credere che cucinare sia un loro compito? il problema del genere e` che prescrive come dovremmo essere, invece di riconoscere come siamo. passiamo troppo tempo a insegnare alle ragazze a preoccuparsi di cosa pensano i ragazzi, a essere ambiziose ma non troppo, a puntare al successo ma non troppo, altrimenti saranno una minaccia per gli uomini. allo stesso tempo facciamo un grave torto ai maschi educandoli a aver paura della debolezza, della vulnerabilita`. spingendoli a credere di dover essere dei duri, li rendiamo fragili. in questo modo il genere ci inchioda a dei ruoli prefissati che spesso non ci rispecchiano. e se ci concentrassimo sulle capacita` e sugli interessi invece che sul genere? quanto saremmo piu` felici, quanto ci sentiremmo piu` liberi di essere chi siamo veramente?

il paesaggio e` il grande malato d`italia: e` devastato impunemente ogni giorno, sotto gli occhi di tutti, per il profitto di pochi. ecco la diagnosi lucida e spietata da cui salvatore settis prende le mosse per analizzare il baratro che separa i principi di tutela del territorio, sanciti dalla costituzione, dal degrado dello spazio che abitiamo. un degrado che rappresenta anche una forma di declino complessivo nelle regole del vivere comune, reso possibile dall`indifferenza, dal malcostume diffuso e dalle leggi contraddittorie, aggirate con disinvoltura. un`indagine che risale alle radici etiche e giuridiche del saccheggio del bel paese, per reagire e fare contro speculazioni, colpevole apatia e conflitti tra poteri. una necessaria manifestazione di civilta`, per non sentirci fuori luogo nello spazio in cui viviamo. e per evitare che il cemento soffochi anche il nostro futuro.

Tratto da tre concerti fatti in UK nel 1985, durante un periodo di transizione nel corso della storia della band, The Walls Have Ears è apparso e subito scomparso come doppio LP nel 1986. Non soltanto un disco dal vivo ma un arazzo artistico pieno di sperimentazione live con canzoni, humor, darkness ed audio veritè. Viene ora pubblicato in via ufficiale per la prima volta.

a dieci anni dalla prima edizione, torna l`antologia piu` letta, recensita, amata e odiata degli anni novanta. la grande carica di undici sfrenati, intemperanti, cavalieri dell`apocalisse formato splatter nei reparti pieni di ogni ben di dio del supermarket italia. tra atrocita` quotidiane, adolescenza feroce e malinconie di sangue. una covata di narratori italiani giovani o giovanissimi getta scompiglio nei vicoli della cittadella letteraria, negli schermi video e nei talk-show, tra le anime morte del perbenismo. sfuggono a qualunque tentativo di incasellarli. sanno farsi leggere, sono pieni di idee, qualcuno dice che sono "pulp", qualcuno li definisce "splatter" (dal cinema degli schizzi di sangue), forse adorano stephen king e quentin tarantino, o forse no. scrivono senza complessi di colpa verso cinema, tv e i nuovi media, perche` li conoscono molto bene e di essi, come di molte altre cose, la loro scrittura si nutre in modo naturale. leggendoli vi accorgerete che fanno molto, molto sul serio. e che obiettivo finale, neanche tanto mascherato, di tanto fragoroso divertimento e` inventare linguaggi e stili finalmente "all`altezza" del grande nemico: la violenza e il male crescenti che, nell`indifferenza e nel chiacchiericcio generale, schiacciano i deboli, le vittime, e annegano ogni possibilita` comune di salvezza.

bianca aveva sette anni quando un incidente dai contorni incerti ha innescato nella sua vita una reazione a catena, che non ha risparmiato nulla. oggi sta con carlo, cardiochirurgo di fama internazionale, e all`apparenza lo venera. ma tanta devozione, in realta`, nasconde un piano macchinoso, folle: un progetto di rinascita in cui l`uomo e` un mero strumento. nel percorso che intraprendera` per realizzarlo, bianca scoprira` una verita` che nessuno avrebbe mai potuto sospettare. con un ritmo magnetico, che travolge e sorprende, nicoletta verna scrive un indimenticabile romanzo, nel quale una giovane donna cerca ostinatamente una forma di redenzione.

Sylvester_O.S.T.-Los_Lobos
Importati
Los LobosFormato: LP20.50 € NON DISPONIBILERimuovi dalla wishlist

LP. MCA, 1985, USA. Colonna originale del film che comprende Ay Te Dejo En San Antonio dei Los Lobos (prodotta da T-Bone Burnett), Just Like A Rose e Big Time Loser dei Cruzados, Timeless Love dei Rank And File, It's Ok dei Textones e Break Away di Gail Davis. Copia originale sigillata.

ifemelu ha una borsa di studio a princeton ed e` l`autrice di , un blog di largo seguito che denuncia con arguzia i pregiudizi ancora diffusi negli stati uniti. ne ha fatta di strada da quando, tredici anni prima, appena arrivata dalla nigeria, faticava a pagare l`affitto e si sforzava di adeguare accento e aspetto agli standard americani. eppure c`e` qualcosa che ifemelu non riesce a lasciarsi alle spalle: il ricordo di obinze, il ragazzo amato e poi d`improvviso abbandonato. tornare indietro nel tempo e` impossibile, ma non nello spazio. contro il buon senso e il parere di tutti, ifemelu sale su un aereo per lagos intenzionata a riprendere il filo di una storia interrotta. con una nuova introduzione dell`autrice.

"il problema era che io aspettavo i corvi, e invece arrivavano i pensieri". cosa accade quando la realta si smaglia, e lascia entrare l?allucinazione? quando la paura ti avvinghia e si accorcia il respiro? quando l?unico modo che hai per stare al mondo e vivere su un precipizio, nello "sbilico" delle cose? alcide pierantozzi si e immerso in quel precipizio, e ne e uscito stringendo tra le mani un libro unico, letterario e ossessivo, capace di raccontarci per la prima volta in modo crudo e vero, "da dentro", un male che e di molti. una storia di una potenza disarmante, che urtica e lenisce insieme, e che una volta iniziata pretende di essere letta fino all?ultima parola. o bevuta fino all?ultima goccia, come una medicina. alcide ha quarant?anni, a volte dorme ancora con sua madre, prende sette pasticche al giorno (cinque la mattina e due dopo cena), ed e considerato "un paziente lucido, vigile, collaborativo, dall?eloquio fluido". e un essere umano "difettoso" tra i tanti, ma i suoi difetti stanno tutti dentro quattro pagine di diagnosi controfirmate da uno dei piu famosi psichiatri italiani: "disturbo bipolare", "spettro dell?autismo", "dissociazione dell?io", "antipsicotici", "pensieri di mancata autoconservazione"... dal suo esilio in una cittadina dell?abruzzo, dove ogni cosa sembra da sempre uguale a se stessa, alcide ci racconta il tempo melmoso delle sue giornate. le ore in spiaggia, o a sfinirsi in palestra, dove va per riguadagnare in muscoli quello che ha perso in lucidita mentale. soprattutto ci racconta - con tutta la chimica che ha in testa - cosa accade quando l?equilibrio psichico s?incrina: l?innesco della paranoia, la percezione che si sdoppia, il modo in cui il tempo fermo di un?attesa non e mai davvero fermo, perche e li che arrivano i pensieri. nel suo resoconto si alternano momenti di un "prima" a milano, la citta che da sola sembrava poterlo tenere in vita, e di un "prima ancora", un?infanzia in cui tutto faceva gia troppo male ma a salvarlo c?e

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