

in "mal visto mal detto" ("ill seen ill said") una donna in nero attende la morte in un casotto nel mezzo di una pietraia. "compagnia" ("company") e` un passo in avanti nell`esplorazione dell`inesplorabile, l`odissea di un autore negli abissi dell`immaginazione creatrice. in "peggio tutta" ("worstward ho") una voce misteriosa parla della fine e della continuita` che sta nella fine. nella seconda sezione il volume raccoglie con il titolo redazionale (ma beckettiano) di "sussulti" altri tre testi coevi: "ne` l`uno ne` l`altro", "fremiti fermi" e "qual e` la parola", l`ultima opera di samuel beckett. anche questi sono testi fatti di bisbigli mormorati: l`ultima frontiera della letteratura, tenebre che beckett, come sempre, illumina con austera ilarita`. la vera conclusione e` nell`ultima frase di "fremiti fermi": "non importa come non importa dove. il tempo e il dolore e il cosiddetto se`, tutto alla fine".

una prolifica famiglia matriarcale, governata da una madre dolce ed energica, attraversa le tante vicissitudini della storia cinese del novecento. dagli anni trenta dell`invasione giapponese a oggi, figli, nipoti e parenti acquisiti degli shangguan si confrontano con gioie e dolori dispensati da una terra estrema e primordiale. con questo dichiarato omaggio alla propria madre e alle proprie radici, mo yan torna all`affresco rurale e mitologico di "sorgo rosso".



knud rasmussen e` stato l`etnografo ed esploratore a cui dobbiamo i materiali piu` preziosi sugli inuit e altre popolazioni dell`estremo nord. durante la v spedizione thule, fra il 1921 e il 1924, rasmussen conobbe lo sciamano aua e stabili` con lui un contatto che gli permise di raccogliere la sua testimonianza. come alce nero per neihardt, come ogotemmeli per griaule, aua e` diventato la voce di una remota sapienza, qui esposta con straordinaria immediatezza attraverso episodi della sua vita. chi incontri aua lo ricordera` per sempre come una guida alle potenze dell`invisibile.

Terea James, con alcuni amici titolati, interpreta brani dei Beatles.