
siamo a vienna, agli inizi della seconda guerra mondiale. johannes e` un ragazzo timido e introverso, sedotto dal fascino di hitler, e che essendo stato sfigurato in volto da un`esplosione ha deciso di vivere recluso in casa dei suoi genitori. ma i suoi, che non condividono la sua fede politica, a sua insaputa stanno dando rifugio a elsa, un`ebrea giovane e graziosa. e quando johannes la scopre, se ne innamora. elsa non ricambia, ma grata di ogni contatto umano instaura con lui un rapporto di mutua dipendenza. johannes si prende cura di lei, per anni, e quando i suoi genitori scompaiono, a ciascuno dei due ragazzi non rimane che l`altro. a quel punto johannes decide di non dire a elsa che la guerra e` finita, sapendo che nulla la tratterrebbe.




per molto tempo, dopo la fine della seconda guerra mondiale, lo sterminio ebraico non e` stato raccontato. al massimo trovava posto nelle storie di famiglia, come una sorta di vicenda privata. poi, alcuni anni fa, mentre la generazione dei testimoni oculari iniziava a morire, il problema si e` imposto all`attenzione pubblica. dieci anni dopo la sua istituzione ufficiale, il giorno della memoria ha un futuro oppure il suo contenuto si e` gia` esaurito? che efficacia puo` avere, oggi, il racconto degli ultimi testimoni? e avere ascoltato tante volte il racconto di quell`orrore ci ha reso davvero piu` consapevoli e attrezzati dinanzi al rischio di una sua ripetizione? david bidussa indaga la retorica della memoria pubblica, senza fare sconti ai suoi meccanismi rituali e alle sue debolezze. lo fa guardando al momento in cui, tra pochi anni, non ci sara` piu` nessuno a raccontarci di aver visto con i propri occhi l`orrore dei massacri. quando resteremo solo noi a raccontare le vittime e i carnefici con gli strumenti della storia.




e`, questa di mollat du jourdin, una ricostruzione che tiene conto degli intrecci molteplici fra storia e leggende, geografia ed economia, viaggi e usanze dei popoli europei, e che tuttavia, secondo la caratteristica tipica della migliore storiografia francese, non perde mai di vista gli aspetti psicologici, sociali e culturali della vita legati al mare, un soggetto di studio tutto da scoprire.