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il primo settembre 2004 un commando di terroristi fece irruzione nella scuola n. 1 di beslan - una cittadina dell`ossezia del nord, nel caucaso - sequestrando oltre mille persone tra studenti, genitori e insegnanti e tenendole segregate in una palestra. per tre giorni, il mondo resto` con il fiato sospeso finche`, il 3 settembre, un commando di teste di cuoio fece irruzione nella scuola. nello scontro morirono trecentotrentaquattro persone, tra cui centottantasei bambini e trentuno dei trentadue terroristi. a quello sopravvissuto, andrea tarabbia ha cambiato nome, dato una biografia immaginaria e un compito, terribile eppure necessario: quello di raccontare, dalle viscere di un carcere dal quale non uscira` piu`, quei tre giorni. cosi` marat bazarev, questo il nome del narratore, scrive di se`, delle sue illusioni, delle rabbie e dei delitti; non chiede perdono; viene attraversato da paure, follie, allucinazioni, sogni, e noi li attraversiamo con lui, ascoltiamo le voci che lo tormentano e le sue ragioni che, per quanto inascoltabili, sono e restano umane. "il demone a beslan" torna in libreria dopo dieci anni e, oggi come allora, si fa carico di raccontare l`irraccontabile, facendo dire il male da chi ha osato compierlo. e lo fa senza paura di guardare in faccia l`orrore e facendo leva sulla cronaca, sulla storia piu` recente e sul grande potere di trasfigurare la realta` che ha la grande letteratura.

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