






manca ancora un mese a natale, ma a procolo jovine, titolare del miglior ristorante di bauci, piace fare le cose per bene e sta gia` preparando un menu` coi fiocchi. del resto, il suo pranzo del 25 e` qualcosa di leggendario, un incantesimo di sapori e profumi capace di far tornare gli adulti bambini e riportarli nelle cucine delle loro nonne. i suoi segreti? il rispetto rigoroso della tradizione e una ricerca maniacale degli ingredienti piu` genuini. percio`, in questo meraviglioso paese della costiera amalfitana, la sua autorita` culinaria e` indiscussa. una mattina pero`, dall`altro lato della piazza, dove c`era una profumeria, procolo nota una nuova insegna "experience" - che promette "percorsi emozionali in cucina". una fitta allo stomaco lo avvisa che qualcosa non va. e quel qualcosa prende presto il volto di jacopo taddei, il paladino della cucina molecolare, il principe della mondanita` in tv, "colui il quale ha trasformato le ostriche in nuvole, scomposto i prodotti in particelle, e inventato il cappuccino di baccala`". un uomo bellissimo e, "ca va sans dire", il sogno proibito di ogni donna. per procolo il suo arrivo e` un oltraggio, un insulto, una sfida. di piu`: un atto di guerra. franco di mare mette in scena una brigata di personaggi irresistibili le cui bassezze e genialita` sono quelle di tutti noi. perche` la cucina e` vita, e la vita e` fatta di gioie, grattacapi, rivalita` e grandi amori.

"il premio strega ha settant`anni. e nato, nell`immediato dopoguerra, grazie all`amicizia tra il colto imprenditore guido alberti e la grande scrittrice maria bellonci, che credeva fosse importante inventare e realizzare un premio come nessuno mai lo aveva immaginato. un premio affidato, come avrebbe detto lei, a "una giuria vasta e democratica", caratterizzata non tanto dal numero, quanto dalla varieta` e vastita` delle competenze. non solo scrittori, professori e critici letterari, ma un piu` largo pubblico di giornalisti, imprenditori, registi, attori interessati alla letteratura, come un polmone prezioso per il respiro di una societa` democratica quale ci auguravamo di poter cominciare a costruire allora. quanto ha contato il premio nella vita culturale del paese, anche in quella parte piu` profonda e meno visibile? sulla parte piu` visibile non abbiamo dubbi e non e` un gran merito: dipende dai giornali, dai mass media e dalle contingenze se e` il piu` citato tra i moltissimi premi letterari italiani. le critiche intorno al funzionamento dello strega sono anche quelle moltissime. ne abbiamo tenuto conto, abbiamo tentato di migliorarne l`organizzazione. le critiche continuano, nondimeno, e noi speriamo che continuino per altri cento anni. mi viene in mente quello che diceva churchill sulla democrazia, che e` la peggiore forma di governo eccezion fatta per tutte le altre sperimentate finora. credo che questo valga anche per il premio strega." (tullio de mauro)

antefatto: in un tempo passato indefinito, un uomo trasporta un carico prezioso con tre persone che lo tradiscono,uccidono e depredano. l`azione si sposta a oggi: andrea bianchi, milanesee insegnante di biologia, va in vacanza proprio nei luoghi dell`antico misfatto: sanguinosi delitti sono legati con un`antica credenza, o a un racconto mitologico.







che differenza c`e` tra danzare per far piovere, e schiacciare un tasto per illuminare uno schermo? in entrambi i casi, un movimento del nostro corpo fa accadere qualcosa. nel primo caso, la danza della pioggia si rivolge a una qualche divinita` e il dispositivo che ne attiva l`intervento e` il nostro corpo. nel secondo caso il dispositivo e` un prolungamento del corpo. norbert wiener, matematico, sottolineava, gia` negli anni cinquanta del novecento, la pericolosa e facile identita` tra religione e tecnologia. e dunque ragionevole domandarsi oggi quanto politiche culturali prive di immaginazione abbiano allontanato la tecnologia dalla scienza, trasformandola in una fede che ha i propri sacerdoti, i black fridays di festa, gli eretici, gli atei e i martiri da social network.

il canto di ulisse, nell`inferno dantesco, e` probabilmente il testo piu` celebre di tutta la letteratura italiana. e non solo, perche` e` proprio in questi versi che nasce l`immagine di ulisse viaggiatore ed eroe della conoscenza. impossibile, insomma, sottovalutare l`importanza e l`influenza di questa figura, nel corso dei secoli e ancora oggi. eppure, tanto rimane da dire su quello che questi versi hanno da raccontarci, apparentemente cosi` lontani e in realta` cosi` vicini. il viaggio e il naufragio di ulisse sono una metafora potentissima per pensare la nostra condizione in questi tempi di crisi e incertezza. in fondo, tutto gira intorno a una tensione ineliminabile tra la conoscenza e la politica, come avrebbe visto friedrich nietzsche, un altro amante dei viaggi, reali e immaginari. dove sono il bene e il male? siamo convinti che la conoscenza salvi, aiutandoci a fare ordine nel nostro mondo. e davvero cosi`?

in questo drammatico momento storico, nei campus di tutto il mondo studentesse e studenti manifestano: per il popolo palestinese, per la pace, contro il disastro climatico. in italia, queste sacrosante proteste vengono represse con durezza dalle forze dell?ordine, mentre una campagna politica e mediatica presenta l?universita come un pericoloso asilo di estremisti. contemporaneamente, il governo guidato dall?estrema destra definanzia il sistema universitario, e prepara riforme liberticide. non accade solo in italia: dagli stati uniti di trump all?ungheria di orban, l?obiettivo e colpire l?autonomia delle universita per stroncare dissenso e pensiero critico. bisogna dunque respingere qualunque forma di irreggimentazione poliziesca, o di controllo politico: perche e dall?alto, e non gia dal basso, che sono sempre arrivate, in ogni stato, le vere e piu concrete minacce alla liberta delle universita. e una questione che riguarda tutti: se l?universita e libera, la societa e libera.

il mito di fetonte narra la storia di un ragazzo arrogante che, per dimostrare di essere figlio del sole, ottiene dal padre un diritto che non gli spetta, quello di guidare il suo carro fiammeggiante. incapace di reggerlo, brucia la terra e viene punito con la morte. questo mito parla di noi, racconta la nostra superbia antropocentrica, la nostra cecita di fronte al riscaldamento globale e alla distruzione dell?ambiente. fetonte rivela dunque l?hybris dell?uomo moderno che si crede figlio di dio, arrogandosi il diritto di spingersi sempre piu avanti, certo della propria superiorita. anche questa volta maurizio bettini dimostra come il mito antico abbia la straordinaria capacita di mettersi subito "in contesto", di connettere i gangli narrativi a temi e problemi che sono propri dell?oggi, prefigurandoli nelle sue fascinose vicende.