
l`autobiografia di mark twain, scrittore, litografo, pilota fluviale, minatore e cercatore d`oro, giornalista, viaggiatore instancabile, e` ricca di avvenimenti come quella di pochi altri scrittori. il racconto non segue un ordine prestabilito, ma si muove in un`atmosfera che varia dal comico al burlesco, all`umorismo velato di nostalgia, al sarcasmo, al tragico.


quando, il 10 agosto 1914, le campane suonano a martello annunciando la mobilitazione, nemmeno il mite, smarrito anthime riesce a sottrarsi all`esultanza generale, alle discussioni febbrili, alle risate senza fine sovrastate da inni e fanfare. e poi - lo dice anche charles con la consueta sicumera - e` questione di quindici giorni al piu`, sara` una guerra lampo. un ultimo, antinomico sguardo d`addio alla deliziosa bianche - la giovane che ama ma che charles ha ovviamente conquistato per primo - e, insieme a lui e agli inseparabili padioleau, bossis e arcenel, eccolo partire da nantes alla volta dell`ignoto. ignoto che rimarra` tale per tutti i cinquecento giorni che passera` al fronte, perche` per anthime la guerra non puo` che essere un evento tenebroso e indecifrabile: anche quando si lancia curvo e goffo contro il nemico, preceduto dalla lama della baionetta che fora l`aria gelida, anche quando apprende della morte di charles, abbattuto insieme al farman f 37 sul quale compiva un volo di ricognizione, anche quando vede bossis inchiodato a un puntello di galleria, anche quando si vomita addosso di paura e di disgusto - anche quando una scheggia di granata, simile a una levigata ascia neolitica, punta su di lui come per regolare una questione personale. d`ora innanzi, la sua vita minuscola sara` diversa - inaspettatamente, sorprendentemente diversa.



il mondo dell`opera lirica e` fascinoso e bizzarro, grottesco e sublime. i suoi protagonisti non sono da meno. lasciatelo dire a carla maria casanova che ci bazzica dentro da 60 anni. ascoltandoli, rincorrendoli, viaggiando per tutto il mondo, cacciandosi in avventure spericolate, raggiungendo mete impensabili o subendo fiere sconfitte. per fortuna, non le manca l`ironia. e comunque sempre grandissimo e` l`entusiasmo.




il lessico critico decameroniano indica agli studi decameroniani un nuovo percorso possibile: non la lettura di singole novelle, ma un attraversamento di tutta l`opera mediante alcune voci-chiave, affidate ciascuna a un diverso studioso, cosi` da offrire al pubblico un lemmario significativo.


