

in uno stato a meta` tra la coscienza e l`incoscienza, l`esperienza del reale e la percezione del sogno, un uomo si trova a mezzogiorno, senza sapersi spiegare come, nella lisbona deserta e torrida dell`ultima domenica di luglio. sa di avere delle azioni da compiere, soprattutto l`incontro con un personaggio illustre e scomparso, ma non ha idea di come compierle. si affida cosi` al flusso del caso e seguendo le libere associazioni dell`inconscio si trova a seguire un percorso che lo porta a ricordare (a vivere il ricordo nell`attualita` di quella giornata) alcune tappe fondamentali della sua vita, spingendolo a cercare di sciogliere i nodi irrisolti all`origine del suo stato allucinatorio. il romanzo e` stato scritto in portoghese.


l`8 settembre 1943, con l`occupazione nazista del nostro paese, poco meno di un milione di militari italiani vennero disarmati e catturati dai tedeschi. alcuni riuscirono a dileguarsi nel caos di quelle settimane, alcuni - una volta entrati nei campi di prigionia - aderirono alla repubblica sociale italiana e tornarono in italia. ma la stragrande maggioranza, circa 600.000, preferi` rimanere nei campi di prigionia piuttosto che aderire alla rsi. colpito dal rifiuto dei prigionieri, nell`estate del 1944 hitler li trasformo` in `lavoratori volontari`, ovvero coatti. per le pessime condizioni di vita nei campi, circa 50.000 persero la vita. gli internati militari italiani (imi), dunque, furono protagonisti del primo `referendum antifascista`, ma hanno sempre fatto fatica a trovare un riconoscimento nella memoria della guerra e della resistenza e in questi ultimi anni sono diventati un oggetto di contesa politica. il loro `no` al fascismo di salo` e` stato depotenziato di ogni valore morale e politico. sono tornati a essere dei prigionieri e non dei `resistenti senz`armi`. un esempio di `battaglia sulla memoria` nella quale la resistenza rischia di essere di nuovo accantonata.


"non abbiate paura!", e` il monito che gesu` indirizza agli uomini. non soltanto per sottrarre la loro vita a un`interpretazione solo moralistica e sanzionatoria della legge, ma per affermare l`esistenza di un`altra legge che li autorizza a coltivare il proprio desiderio - la propria vocazione, i propri talenti. e` l`eredita` fondamentale del messaggio cristiano ripresa dalla psicoanalisi di freud e lacan: la parola di gesu` mette in valore una legge che attraverso il desiderio serve la vita e non la morte. il tema centrale di questo libro concerne la parola di gesu`, riletta originalmente da massimo recalcati come una delle radici inaudite della psicoanalisi dell`"ebreo" freud e del "cattolico" lacan. non si tratta di sottomettere la vita alla legge, ma di vedere nella legge - quella dell`amore e della grazia - una forza al servizio della vita. la legge non incute piu` il timore della punizione severa, non esige piu` lo zelo scrupoloso del rispetto formale, ma si libera della morte che porta con se` per divenire una legge che non annulla il desiderio, ma, al contrario, lo sostiene. e` questa l`eredita` essenziale assunta dalla psicoanalisi: la legge non e` nemica del desiderio, ma il suo fondamento piu` radicale. i riferimenti alle parabole, ai miracoli, alle guarigioni, a pietro e a giuda, alla notte del getsemani, alla resurrezione e al pensiero di paolo di tarso sono rivisitati in modo sorprendente. qui recalcati sfida luoghi comuni e stereotipi della lettura psicoanalitica del cristianesimo mostrando con grande audacia come la testimonianza di gesu` sia innanzitutto testimonianza della vita indistruttibile del desiderio.