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in questo volume l`autore ha inteso raccogliere e sintetizzare la sua lunga esperienza di studio, proponendo la storia e la fenomenologia del viaggio in italia dalle origini al sorgere del turismo organizzato. attingendo a una messe di episodi e osservazioni estratti dalla letteratura straniera (diari e memorie di viaggio, guide, corrispondenze, romanzi), brilli racconta come nel concreto si svolgesse il viaggio in italia, quali fossero i luoghi visitati, quali le aspettative e le reazioni dei "turisti".

quasi un libro di fantascienza, "lo smeraldo" venne pubblicato originariamente nel 1974 ed e` un romanzo a dir poco sorprendente sia per lo stile, che per i temi trattati e i moduli letterari usati. protagonista e` un alter ego dello scrittore che si trova a vivere in un ipotetico futuro nel quale, dopo una disastrosa guerra mondiale, l`umanita` si trova divisa tra un sud povero e caotico e un nord supertecnologico e militarizzato nel quale viene largamente incoraggiata la pratica dell`omosessualita`, sia maschile che femminile, come sistema per il controllo delle nascite e per garantire alla popolazione il benessere. opera chiave della maturita` soldatiana, romanzo di anticipazione in forma di visione e utopia negativa, propone un modello narrativo che contamina i generi, che varia da alto a basso senza intellettualismi e senza cedimenti corrivi, tutt`altro che corpo estraneo in un presente letterario italiano fatto di molteplicita` di maniere, me`langes strutturali e avvicinamento di livelli. questa edizione e` arricchita da una recensione di pier paolo pasolini, da un`introduzione di valerio evangelisti e da una nota al testo di stefano ghidinelli.

il vecchio commissario barlach e` a fine corsa. a pochi giorni dalla pensione, giace in un letto d`ospedale. il complesso intervento a cui e` stato sottoposto e` andato bene, si`, ma gli e` stata diagnosticata una malattia senza scampo. e messo male, barlach, e le riviste che ha a disposizione per distrarsi non lo distraggono affatto: dice all`amico hungertobel porgendogli un numero di del `45. una scena di inaudita efferatezza: nel campo di concentramento di stutthof il dottor nehle, medico del lager, con sta operando un prigioniero senza narcosi. di colpo hungertobel impallidisce. in quella foto gli e` parso di riconoscere il suo antico compagno di studi emmenberger, ora stimato proprietario della piu` esclusiva clinica di zurigo, un luminare amato dai suoi pazienti, che . l`atroce sospetto, pero`, non tarda a rivelarsi infondato, anzi : dalle informazioni che barlach riesce a ottenere risulta infatti che nehle si e` tolto la vita alla fine della guerra. eppure qualcosa non gli torna. ci sono strane discrepanze - e ancor piu` strane somiglianze: le figure di nehle ed emmenberger sembrano confondersi. negli occhi di barlach, stretti a fessura, torna a brillare l`antica vitalita` quando convince hungertobel a farlo trasferire sotto falso nome, come paziente, nella clinica di emmenberger. li` potra` condurre la sua ultima, solitaria battaglia contro il male.

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