e giunto il momento di smontare uno dei luoghi comuni piu` duraturo della storia repubblicana, ovvero quello secondo il quale il fascismo e` morto e sepolto da fine aprile 1945. gia` nel secondo dopoguerra, infatti, la dottrina della continuita` dello stato riporto` ai vertici di prefetture e polizia personaggi di schietta fede fascista. poi si e` permessa la ricostituzione di un partito fascista come il movimento sociale italiano che, tra manganello e doppiopetto, ha avuto un ruolo negli scontri di piazza e ha contribuito perfino all`elezione di presidenti della repubblica (da antonio segni a giovanni leone). e ancora, tra la fine degli anni sessanta e il successivo decennio, le convulse fasi della strategia della tensione, con trame nere e stragi su cui la magistratura non ha fatto chiarezza, lasciando impuniti i responsabili delle sanguinose attivita` terroristiche. infine, al superamento del msi in ottiche postfasciste hanno corrisposto riemersioni e soprassalti di destra radicale. e oggi, a un secolo dalla marcia su roma, il fascismo torna periodicamente protagonista delle cronache, segnando la politica e la societa` con una presenza che non si puo` ignorare.