
l`osceno, il triviale sono parte del valore lessicale di ogni popolo, ed esiste nella storia un "grande libro dello scurrile poetico", mai veramente considerato. i suoi autori hanno nomi a volte ignoti, altre volte noti e celebrati: per esempio shakespeare e marlowe, che in scena e nella vita si esprimevano usando "parolacce". l`ebreo di malta di marlowe inveiva dando della "testa di fallo" ai suoi persecutori. il fool del re lear shakespeariano usava espressioni come "culo" e "chiappe", con varianti d`appoggio, a ogni occasione. nel testo originale amleto fa allusioni chiare al sesso femminile. al limite dello sconcio le espressioni recitate da molie`re nel medico per forza e nel don giovanni. per non parlare delle oscenita` esibite da ruzzante, dall`aretino e da giulio cesare croce il fabbro nel suo bertoldo, bertoldino e cacasenno. ma e` sorprendente scoprire come uno dei campioni del turpiloquio fosse leonardo da vinci, con una famosa tiritera sul fallo recitata in tutte le sue modulazioni. riallacciandosi a una tradizione tanto illustre, dario fo racconta, da un`angolazione originale, le storie grandiose dei miti greci e romani, dell`asino d`oro e delle mille e una notte, di dante alighieri e dei poeti di provenza, della tradizione napoletana e di quella giullaresca medievale, e molte altre. e mette a fuoco la sacralita` dell`osceno e della buffoneria, da cui la sessualita` esce giocosa e vitale, la donna rispettata e il male scongiurato. con 133 disegni dell`autore.

pier paolo pasolini raccolse in questa monumentale antologia, pubblicata per la prima volta nel 1955, le espressioni piu` belle e curiose di una poesia popolare ricca e varia come quella italiana. di regione in regione, attraverso quasi 800 testi di vario genere e struttura, si passa dai canti narrativi piemontesi alle "biojghe" romagnole, dalle "vilote" venete e friulane ai rispetti toscani, dalle "canzune" abruzzesi ai canti funebri calabresi, dai "mutos" sardi agli stornelli, agli strambotti, alle ninne nanne, fino ai canti popolari delle due guerre e alle canzoni fasciste e partigiane. il "canzoniere italiano" rappresenta - grazie anche all`ampia introduzione dello stesso pasolini - una tappa fondamentale nella riscoperta della poesia popolare; e offre un ritratto vivissimo, poetico e critico, degli italiani e delle loro radici regionali.

Questo primo volume di scritti teatrali raccoglie tre delle sei tragedie scritte e più volte rielaborate da Pier Paolo Pasolini tra il 1966 e l'inizio degli anni Settanta: Calderón, liberamente ispirato a La vita è sogno e unica opera teatrale pubblicata vivente l'autore, venne rappresentato per la prima volta nel 1978 per la regia di Luca Ronconi e mette in scena l'impossibilità di evadere dall'universo della propria condizione sociale e lo scontro tra il potere e l'individuo nella Spagna franchista. In Affabulazione, il cui primo allestimento con regia e interpretazione di Vittorio Gassman risale al 1977, l'autore rielabora invece i miti di Crono e di Edipo attraverso la storia della scandalosa e sconvolgente attrazione sessuale di un padre per il figlio. Con Pilade, infine, reinterpretando ancora una volta in chiave moderna il mito greco, Pasolini supera il dramma della dialettica contro il potere per una rappresentazione lirica del potere stesso che incessantemente avanza, incurante di ogni cosa. Il volume è arricchito da un'appendice di testi di critica teatrale scritti da Pasolini tra il 1961 e il 1973.