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Original score di Carlo Nicolau e Rosino Serrano.

constant racconta qui i primi vent`anni della propria vita: la nascita, l`educazione discontinua sotto la guida di un padre vedovo, sino alla fuga in inghilterra. il narratore non risparmia il sale dell`ironia neppure alla sua persona e ai suoi amori. dal suo beffardo umorismo si salva solo l`amica di sempre, cui sono dirette le bellissime lettere dall`inghilterra che completano il volume.

il libro descrive la natura lungo il corso del fiume, dalla sorgente al mare, e attraverso l`avvicendarsi delle stagioni permette di scoprire la moltitudine di piante e di animali che lo accompagnano. eta` di lettura: da 7 anni.

trascrizione di una conferenza tenuta nel 1997, quel che il signore disse ad abramo e` un saggio agile ma profondo che s`interroga, in maniera spregiudicata, sugli effetti della riproduzione delle immagini e delle parole nell`esperienza religiosa contemporanea. quando dio convoca abramo per ordinargli il sacrificio del figlio isacco, la sua consegna e` chiara: la relazione tra l`uomo e dio deve restare segreta, inaccessibile. "soprattutto niente giornalisti!", sintetizza derrida con provocatoria ironia. eppure oggi, in spregio all`obbedienza di abramo, il "ritorno del religioso" avviene proprio tramite la sua diffusione mediatica e, in particolare, di quella televisiva. a partire da questo paradosso, il filosofo francese riflette sul ruolo, decisivo ma profondamente equivoco, che i mezzi di comunicazione di massa esercitano nella diffusione e nel consolidamento della fede, in particolare del monoteismo cristiano. derrida individua infatti nell`incarnazione, che trasforma l`evento impronunciabile in una (buona) notizia, la causa teologica della capacita` mediatica del cristianesimo. piu` in generale, e smentendo l`ipotesi illuminista di un`irriducibile opposizione tra fede e sapere scientifico, le religioni del presente sembrano perfettamente predisposte per allearsi con la tecnologia.

chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sara` trovato a chiedersi almeno una volta perche` le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione piu` semplice - e cioe` non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. a tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. non e` infatti la fragile e indifesa eleanor vance a scegliere la casa, prolungando l`esperimento paranormale in cui l`ha coinvolta l`inquietante professor montague. e la casa - con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole - a scegliere, per sempre, eleanor vance.

13 agosto 1944: il giovane lucien carr, per difendersi dalle avances dell`amico david kammerer, lo ammazza e ne getta il corpo nelle acque dello hudson. due altri suoi amici, william burroughs e jack kerouac, vengono arrestati per non aver denunciato l`omicidio. forse anche per elaborare a modo loro l`accaduto, i due scrittori ne tracciano in seguito un resoconto a quattro mani iperrealistico e visionario, dissepolto solo in anni recenti. raccontando a capitoli alternati, burroughs e kerouac assumono il punto di vista di due personaggi-narratori: burroughs quello di will dennison, barista originario del nevada, sempre preceduto dalla sua "ombra di un metro e novanta", kerouac quello del marinaio mike ryko, "un finlandese diciannovenne dai capelli rossi". attraverso il loro sguardo e intorno ai protagonisti del tragico fatto di cronaca vediamo cosi` delinearsi una folta compagnia anarco-utopista e sgangherata, euforica e malinconica, che trascorre giorni e notti bevendo e fumando in pub luminescenti, leggendo faulkner e sognando di raggiungere parigi. sullo sfondo, una new york caotica, atterrita e aggressiva, una metropoli di fine guerra in cui il caos visivo e` tutt`uno con quello acustico, con le radio che trasmettono le note della prima sinfonia di brahms o il reportage concitato di un giornalista su un circo in fiamme dove "gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche". con una nota di james w. grauerholz

La biennale di Venezia, 1981, IT. Una storia degli Italiani dal 1945 ai giorni nostri.

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