
protagonista della scena culturale tedesca e austriaca e attento lettore di letterature straniere, fra cui l`italiana e l`israeliana, michael kruger e` un nome di primo piano nella lirica tedesca, insignito dei piu` prestigiosi premi nazionali. in italiano e` gia` apparso come poeta, saggista e narratore. questo volume, tratto dall`antologia tedesca "archine des zweifels" (2001), dalle raccolte "kurz vor dem gewitter" (2003), "unter freiem himmel" (2007) e dalla recente "ins reine" (2010), e` un itinerario in una poesia vicina e comprensibile, estranea alla mistica della parola ma con la grande liederistica romantica alle spalle. kriiger e` un malinconico, un "amico della morte" che tende l`orecchio al "cantico dell`inanita`" ma fa parlare il visibile - la natura viva, acque, boschi e animali ora tangibili ora alieni -, gli uomini in perenne ricerca di giustificazioni e anche un suo io che dice cose che non si aspettava di dire. inatteso per noi anche il suo ironico ma cordiale "undicesimo comandamento": "non morire, / ti prego". e la storia? per l`ironico, per l`irridente non conta granche`, e meno ancora conta la grandezza: "una mucca pascola davanti alla casa / l`ultima di una fila di mucche. / una loro antenata, bianco-marrone,/ fu presentata a napoleone, / poco prima che incontrasse goethe a weimar".

una donna si accorge che qualcuno abita nella sua testa. all`improvviso, la voce di un`altra donna si e` insinuata nei suoi pensieri. iniziano a dialogare: hanno progetti incompiuti, desideri e paure, speranze perdute ed altre che, ostinatamente, conservano. come tutti. soltanto che una di loro vive in questo nostro mondo, l`altra si trova nell`aldila`. anna ha vissuto a londra all`inizio del secolo scorso: lavorava in una fabbrica di fiammiferi, un`esistenza trascorsa a fare figli, scappando dalla poverta` e combattendo la fame. adesso cammina verso chissa` dove, insieme a un gruppo di sconosciuti in un deserto abbacinante. l`altra donna vive il nostro presente: ha un compagno, due case, un amante e un lavoro d`ufficio. e opaca in una realta` fatta di ombre, forse per questo si e` abituata cosi in fretta ad avere un`ospite in testa. insieme elaborano un piano per trovare la risposta al mistero che le avvolge, e forse per salvarsi. perche` su una cosa non hanno dubbi: le scopriranno. i morti - precipitati in quell`infinita distesa di sabbia arancione solcata da fiumi che sembrano fatti di latte - sanno essere spietati: chi mette in pericolo il baricentro del gruppo viene lasciato indietro, a seccarsi come una statua di sale. un`esperienza di lettura inedita e spiazzante, che esplora la forza della mente e dei suoi guasti. con una lingua tersa che non ha paura dell`indicibile, maurizio torchio ha plasmato un nuovo e materico aldila`. mentre le due protagoniste cercano un varco nella barriera che separa l`incompletezza di quello che c`e` dallo splendore di quello che manca, anche chi legge si ritrova a contemplare l`abisso.