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"un donchisciottismo postmoderno alla ricerca di un`etica che travalichi i moralismi dell`estetica contemporanea. tutto si svolge secondo i canoni di un racconto classico, con un personaggio centrale che cerca di far luce sulle ultime briciole della sua vita ormai giunta al capolinea. eppure in questo eroe ci sono le mille monadi impazzite che albergano il regista alessandro e l`attore luigi. la straordinaria biblioteca dello starnoce venduta al miglior offerente e` la causa da dove prende movimento un`odissea d`incontri, di riflessioni filosofiche, di relazioni erotiche, di rapporti tecnologici, di corrispondenze fantastiche." (ugo margio)

fin dai tempi antichi, come insegna il caso di socrate e santippe, il rapporto tra il filosofo e le donne e` stato conflittuale. talche`, se ripercorriamo la lunga storia di questo conflitto, ne ricaviamo l`impressione che la filosofia sia una faccenda prettamente maschile. la necessita` di estirpare siffatto pregiudizio si impone con le grandi figure dell`illuminismo e del romanticismo, quando prende avvio quella che sara` l`emancipazione della donna. scottato dall`esperienza patita in casa con la madre, schopenhauer avverte con lungimirante intuito l`incombente pericolo, e oppone resitstenza. leva quindi la sua voce impertinente per mettere in guardia il sesso maschile dalle suadenti insidie e dai pericoli che riserva il rapporto con le donne.

Edizione rimasterizzata ed in digipack, per il 25 annniversario. Con due canzoni aggiunte

quarantatre` e` un romanzo articolato in sette capitoli, che prendono ciascuno il titolo da una ricetta di cucina. la protagonista si rivolge alla madre, morta piu` di trent`anni prima, quando lei era ancora bambina, e le racconta la propria vita, secondo una scansione cronologica che diventa pero` anche scansione tematica, segnata appunto dalle ricette che rappresentano gli snodi cruciali di un`esistenza. il colloquio con la madre diventa un percorso alla ricerca di se` in un dialogo continuo tra identificazione e affrancamento dalla figura materna. ma e` anche una sorprendente analisi di come i ricordi si modifichino nel tempo adeguandosi ai nostri bisogni. solo dopo aver raggiunto e superato l`eta` che aveva la madre al momento della morte, quarantatre` anni, la protagonista riesce a sentirsi davvero autonoma e capisce che il modo piu` giusto e piu` bello per ricordarla consiste nel considerare la madre sua pari, una donna adulta come lei, una figura forte, impossibile da dimenticare, il cuore della famiglia, il nucleo da cui prende vita il senso delle cose.

se l`uomo e` fatto della stessa sostanza dei sogni, che cosa succede quando i robot cominciano a sognare? succede che robot inquieti, troppo umani, lottano e fuggono, amano e si ribellano; e tentano di evadere dalla cattivita` meccanica imposta loro da padroni in carne e ossa e governata dalle tre leggi della robotica. le leggi incorporate nei loro circuiti impongono ai robot di non nuocere all`uomo, di obbedire agli ordini, di badare alla propria sopravvivenza solo se, cosi` facendo, non mettono a rischio un essere umano. eppure, elvex - l`androide che sogna i suoi simili ridotti in schiavitu`, costretti a scavare nelle profondita` della terra, a muoversi tra le fiamme e le radiazioni delle fabbriche - sogna anche un mondo diverso, in cui esiste solo la terza legge: "un robot deve proteggere la propria esistenza", senza clausole restrittive. automi orgogliosi del proprio intelletto, enigmatici cervelli positronici: nei racconti che compongono "sogni di robot", scritti fra gli anni cinquanta e gli anni ottanta, la solida impalcatura rappresentata dalle tre leggi inizia a incrinarsi. accade allora che un robot impari a mentire, che un`automatomobile si innamori dell`uomo che si e` sempre preso cura di lei, e che a un onnipotente, mastodontico supercomputer gli umani arrivino a demandare le decisioni piu` importanti della res publica.

(ruggero guarini).

il "mondo di ieri" e` l`europa d`inizio novecento in cui stefan zweig e` cresciuto, si e` appassionato alla lettura e ai viaggi, ha raccolto i primi consensi come scrittore. e un mondo stabile e sicuro, ricco di charme e sempre pronto a stupire con nuove invenzioni, nuovi artisti, nuove promesse. e il mondo della certezza e della speranza infinite. per i tantissimi che scoprono o rileggono questo capolavoro, il mondo di ieri e` straordinariamente simile al nostro: ricco, soddisfatto, compiaciuto. ma se ieri tutto e` stato tragicamente travolto e cancellato dalla grande guerra e dalla tetra, ignobile affermazione dei totalitarismi, quale futuro possiamo attenderci per il mondo di domani?

"la statua di sale" e` la storia di jim willard, figlio "normale" di una famiglia della media borghesia del sud: bello, atletico e schivo. e innamorato del suo migliore amico. dopo un weekend d`amore insieme a lui, jim trascorrera` molti anni ricercando bob ostinatamente, e nel frattempo nessuno dei suoi amanti riuscira` ad avere il suo cuore: ne` ronald shaw, corteggiatissimo divo di hollywood, ne` paul sullivan, scrittore giramondo, ne` maria, affascinante ereditiera dalla quale jim e` inutilmente attratto. fino all`incontro finale con bob, l`amore della sua giovinezza, che riserva un potente colpo di scena. nel 1947 gore vidal era un giovane di ventidue anni, gia` apprezzato dalla critica per "williwaw", un romanzo di guerra. lanciato sulle orme del nonno verso una brillante carriera politica, si trovo` a un bivio: aveva finito di scrivere "the city and the pillar" - tradotto con "la statua di sale" per rispettare la citazione del passo di lot dalla genesi -, un romanzo dichiaratamente omosessuale. con questo romanzo vidal scandalizzo` l`america, suscitando reazioni isteriche.

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