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per lungo tempo siamo stati costretti a sospettare che i progetti, i disegni, gli oggetti, le fotografie, le riviste di ettore sottsass, oltre a stupire e a innovare, raccontassero una storia. poi, alla fine della sua lunga vita, sottsass quella storia ha cominciato a scriverla - partendo da molto lontano. e cosi`, in queste schegge di un`autobiografia pensata come testamento, sottsass manovra una scatola ottica di cui lui solo sembra conoscere il funzionamento, e la usa per proporre al lettore, in un ordine solo apparentemente capriccioso, le immagini della sua infanzia e della sua giovinezza. la materia di cui il racconto e` fatto - i primi anni in austria, l`arrivo a torino, le retrovie e il fronte di una guerra a meta` orrenda e a meta` farsesca, e la milano del dopoguerra, e l`america, e la nascita del design contemporaneo - basterebbero a giustificarlo. ma a colpire, e subito a incantare, e` il fuori campo con cui sottsass accompagna ogni rievocazione: una voce ironica, beffarda, sorniona, che sembra sempre condurre a una conclusione gia` scritta, ma all`ultimo momento scarta verso il paradosso - riuscendo, ogni volta, a sorprendere. chi tiene fra le mani questo libro, dice sottsass in una sua breve introduzione al testo, tiene fra le mani (forse) un uomo nudo. la parentesi - e non potrebbe essere altrimenti - autorizza dunque un dubbio: per scioglierlo, non resta che cominciare a leggere.

in patria, la sua grande opera corale, fernando aramburu ha raccontato una comunita` lacerata dall`odio e dal fanatismo. in questo nuovo, vasto romanzo entra invece nell`animo di un uomo arrabbiato col mondo, e soprattutto deluso da se` stesso, per non aver mai imparato ad amare e per essersi accorto ora, a cinquantaquattro anni, che forse e` troppo tardi. toni e` professore di filosofia in un liceo, ma sente di prendere in giro i suoi allievi sfoderando certezze che e` ben lontano dal possedere. l`ex moglie amalia gli ha lasciato solo rimpianti e rancore, mentre il figlio nikita, problematico fin da piccolo, non gli ha mai dato soddisfazioni. l`unica consolazione della sua esistenza solitaria sono le chiacchierate al bar con l`amico bellagamba, caustico ma con un grande cuore, e l`affetto instancabile di pepa, la cagnolina che lo accompagna nei suoi giri per madrid, in cui toni cerca di liberarsi a poco a poco di della sua vita, libri e oggetti vari che abbandona sulle panchine, tanto ben presto non gli serviranno piu`. gia`, perche` toni si e` convinto che sia meglio farla finita. per riempire il tempo che si e` dato prima di rendere definitiva la sua decisione, comincia a scrivere qualche riga al giorno di cronaca personale: prendono corpo nelle sue pagine storie di famiglia, e riemerge una donna respinta, pero` sempre capace di una generosita` autentica e travolgente. e giorno dopo giorno, il distacco dalla vita si trasforma in un canto alla vita e a tutto quello che ancora puo` dare: l`amicizia, l`amore, la liberta`. quella liberta` simboleggiata dal volo dei rondoni, che come ogni primavera torneranno, a portare la speranza che si credeva perduta.

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