




la stesura della gran bevuta, piu` volte interrotta e ripresa, occupo` daumal fra il 1932 e il 1938. in principio daumal si proponeva di mettere satiricamente in scena le esperienze con il gruppo del
bastarono poche stagioni di frenesia creativa, prima della morte a venticinque anni, per fare di john keats il poeta romantico per eccellenza: un giovane in continuo fermento e in costante trasformazione, immerso nel labirinto del proprio tirocinio poetico, con una mente assetata di grandezza e bellezza, logorata da un inafferrabile languore esistenziale e sempre pronta all`intuizione folgorante. ma chi era il vero john keats? per scoprire la fisionomia che si celava dietro la maschera dei versi, indispensabile e` il suo esuberante epistolario, crogiolo di prosa e versi estemporanei, idee filosofiche e teorie poetiche, in cui keats riversa sogni, speranze, delusioni, paure, frustrazioni, amori e gelosie, con irreprimibile spontaneita`. dal tono scanzonato del diario di viaggio nel nord dell`inghilterra e in scozia alle note ardenti e tormentose della corrispondenza con fanny brawne, dalle lunghe missive affettuose al fratello george e alla cognata oltreoceano a quelle briose e colloquiali indirizzate a gli amici piu` cari e a poeti come hunt e shelley: sempre affiora e si espande una personalita` complessa e insofferente, spesso geniale - e votata all`infinito:

dopo la resa dell`italia, l`8 settembre 1943, la lotta armata degli antifascisti e` l`ultimo capitolo di una lunga resistenza al fascismo durata piu` di venticinque anni. l`eroica battaglia dei partigiani in questo ultimo tragico epilogo del conflitto mondiale, diventato anche guerra civile, ha in parte oscurato la ricostruzione dell`intera storia dell`antifascismo, eroica quanto i diciotto mesi resistenziali. lunga e` stata la resistenza, iniziata nel 1919, costata feriti e caduti sotto i colpi degli squadristi, continuata dopo il 1922 nella clandestinita`, nell`esilio, nelle carceri e al confino. una condanna a vita per gli antifascisti che hanno sacrificato tutto, affetti, amori, lavoro, ma non si sono arresi. resi invisibili agli occhi degli italiani, a loro volta imprigionati entro le mura di una dittatura totalitaria, gli antifascisti non sono rimasti passivi testimoni delle liberta` e dei diritti perduti. si sono rinnovati nei valori e nei programmi politici; hanno aperto un confronto con i cattolici, i liberali e i democratici, restati da privati cittadini nel paese fascistizzato senza pero` rinunciare a trasmettere i loro ideali antifascisti alle giovani generazioni che il dittatore educava al culto dello stato fascista. su questo ricco patrimonio di pensiero, di saperi, di progetti per il futuro, gli antifascisti hanno costruito le fondamenta della nuova italia repubblicana e democratica.