
"venerdi` o il limbo del pacifico" e` la prima incursione di tournier nella forma del romanzo filosofico-morale. l`eroe settecentesco, che nel robinson crusoe di defoe prefigurava il colonialismo britannico, qui non riesce piu` a trasformare la natura dell`isola con la sua razionalita` industriosa e pianificante. al contrario, viene iniziato dal selvaggio venerdi` verso una completa regressione allo stato "naturale", spinto ad abbracciare una dimensione esistenziale autentica e primitiva. i simboli e i miti della cultura occidentale naufragano assieme col protagonista e ci costringono a ridisegnare con ironia le consuete mappe di navigazione.

lo scrittore albert camus non e` morto nell`incidente del 4 gennaio 1960. un suo grande amico, il genetista jacques monod, va a trovarlo in ospedale. stanno scrivendo un libro insieme. leggono le bozze, ricordano le avventure durante la resistenza a parigi. nel segno del disincanto, prende forma una visione del mondo. la scienza ha svelato la finitudine di tutte le cose: dell`universo, della terra, delle specie, di ognuno di noi. come trovare un senso all`esistenza accettando la nostra finitezza? camus e monod passano in rassegna le possibilita` laiche di sfidare la morte. l`investigazione diventa un giallo filosofico. forse la finitudine non implica nichilismo, ma al contrario solidarieta`, rivolta, una vita piena. in un gioco raffinato di fatti e finzioni, "finitudine" e` la storia della vera amicizia tra due premi nobel, un dialogo avvincente, un libro dentro un libro.