
chiunque, se interrogato su quale sia il dono che piu` ardentemente vorrebbe un giorno ricevere dagli de`i, risponderebbe: "un po` di serenita`." eppure la natura di tale stato d`animo e` quanto mai misteriosa: tutti la desiderano, ma forse nessuno sa bene di cosa si tratti. nulla a che fare con felicita`, gioia, soddisfazione, contentezza: esperienze destinate alla radicale inafferrabilita` dell`attimo fuggente cosi` ben tematizzato da orazio. il sentimento qui interrogato riguarda l`eterno; un eterno perfettamente "immanente", pero`; che non osa strapparci via dal giogo della temporalita`, e incantarci con la favola di una salvezza sempre di la` da venire: che non va confusa con quanto vanamente promesso da troppe utopie, sia laiche che religiose.


le acque sante del titolo sono quelle di una puglia primitiva e magica, le acque marce quelle dell`inquinamento portato da un`industria prematuramente declinata: tommaso di ciaula attraversa questo paesaggio in compagnia di un leone e di un ranocchio, in un viaggio alla ricerca di vecchie acquasantiere... "acqua santa scivola giu` nell`acquasantiera e acqua salata e marcia entra dal portone. si incontrano, si abbracciano."




"la mia ambizione e` cercare una soluzione alla tua malinconia e il vero cammino me lo indico` un grande poeta della fredda inghilterra, colui che fece dire a uno dei suoi personaggi, quasi pazzo per eccesso di senno, "dammi un`oncia di muschio, buon farmacista, per profumare la mia immaginazione". io non vorrei essere niente di diverso da questo, un buono speziale, un farmacista, il padrone delle ricette per profumare la tua fantasia". dunque, in questo ricettario, il vero nutrimento, per le signore a dieta di felicita`, saranno le pillole di saggezza che le ricette trasmettono. ciascuna di loro risponde a un`esigenza che non e` della pancia: la prima ricetta e` destinata a quella che dell`amato patisce "il peso invisibile dell`assenza", l`ultima per chi "un giorno sentira`, se non e` ancora arrivata, la tremenda desolazione della convivenza". e (esempio a caso) per l`insonnia e per l`oblio non si offre alcuna ricetta, perche` per dormire e dimenticare i rimedi sono troppo simili alla morte che non ha bisogno di nutrirsi. invece esiste il rimedio per la dama ammalata di parole: "se un giorno ti ammalerai di parole... se avrai la nausea quando senti `orribile` o `fantastico`". l`autore, il colombiano faciolince, avvolge questo libro in un`ironia affettuosa che fa pensare davvero ai boudoir delle signore di una volta. eppure, dalla sua pagina si solleva intensa, facendosi spazio tra la leggerezza e l`ironia, un`intelligenza, e un bisogno di ragionare con chi legge di filosofia.










un certo bernie, "scrittore della domenica", decide di trarre un romanzo da un fatto di cronaca nera. l`occasione gli viene offerta da un titolo di giornale: "famigerato bruto dimesso dal carcere. cabot wright torna a brooklin". e` un giovane finanziere che ha commesso circa trecento violenze carnali su cui si puntano gli occhi dell`industria culturale che nella sua vicenda intravede il soggetto ideale per un best seller. trovato un editore, bernie sente l`esigenza di documentarsi, ma cabot non ricorda piu` nulla. il libro resta cosi` incompiuto, ma offre l`occasione per una ricerca della verita` che non ha niente a che vedere con quella dell`editore e della societa`.


durante un soggiorno a monte carlo insieme alla signora cui fa da dama di compagnia, una giovane donna, appena ventenne, conosce il ricco e affascinante vedovo maxim de winter. l`uomo inizia a corteggiarla e, dopo due sole settimane, le chiede di sposarlo; lei, innamoratissima, accetta con entusiasmo e lo segue nella sua grande tenuta di famiglia a manderlay. sembra l`inizio di una storia da favola, ma i sogni e le aspettative della giovane si scontrano subito con la fredda accoglienza della servitu`, in particolare della sinistra governante. eppure non si tratta solo di questo: c`e` qualcosa, in quel luogo, che giorno dopo giorno rende l`ambiente sempre piu` opprimente; c`e` una presenza che pervade ogni stanza della magione e che si stringe attorno ai passi dell`attuale inquilina come una morsa silenziosa. e rebecca, la defunta signora de winter, piu` viva che mai nella memoria di tutti quelli che l`hanno conosciuta e modello inarrivabile per la giovane, che invece si muove impacciata e confusa nella sua nuova esistenza altolocata e mondana. un fantasma ingombrante che si trasformera` in una vera e propria ossessione per la protagonista, costretta a immergersi nelle ombre del proprio matrimonio e spinta sempre piu` ai confini della follia, fino a dubitare della propria stessa identita`. fonte di ispirazione dell`omonimo film di alfred hitchcock con laurence olivier e joan fontaine, "rebecca la prima moglie" e` l`opera piu` famosa e amata di daphne du maurier: un thriller psicologico ricco di suspense e mistero, colpi di scena e ribaltamenti inaspettati, passioni e segreti. un romanzo sulla gelosia e sulla memoria, che conduce il lettore tra le pieghe dell`animo umano, la` dove si nascondono gli spettri nati dal dolore piu` atroce e dalle paure piu` inconfessabili.