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il volume illustra, in modo chiaro e accessibile, come il passaggio dalla posizione di origine a una nuova destinazione sociale sia "regolato" da una serie di nuovi meccanismi che, lungi dall`essere neutri, esprimono e producono disuguaglianza. dall`analisi sociologica sulla mobilita` risulta infatti che le disuguaglianze fra le classi in termini di risorse disponibili si traducono quasi sempre in disuguaglianze di classi in termini di opportunita` di accedere - nel corso della vita adulta - alle diverse destinazioni sociali possibili.

in passato oggetto di aspre critiche, i test riscuotono oggi un crescente successo; non vi e` infatti rivista che non proponga piu` o meno seriamente un test, e diverse sono le opere che sostengono di svelarne i segreti. questo volume, nell`intento di presentare il tema da un punto di vista scientifico, analizza i test di intelligenza nei diversi aspetti: dalla nascita del concetto di intelligenza e dai primi tentativi di misurarla, alla definizione di test e delle sue proprieta`, alla descrizione dei reattivi di intelligenza piu` diffusi, fino all`applicazione dei test di intelligenza nei diversi ambiti, clinico, educativo e lavorativo. una guida introduttiva di grande utilita` per tutti coloro che a diverso titolo sono interessati alla definizione di intelligenza e alla sua misurazione.

nella sua analisi erik neveu non si limita a una presentazione delle teorie che nell`ambito della sociologia e della scienza politica hanno come oggetto i movimenti sociali, ma sottopone anche le diverse prospettive a una rigorosa discussione critica. ne emerge un quadro in cui, accanto alla sociologia delle mobilitazioni di tipo "tradizionale", trovano posto anche le ricerche sui "nuovi movimenti sociali", ad esempio i movimenti ecologisti. come segnala l`autore, si fanno cosi` strada temi non scontati, quali il rapporto fra protesta e societa` dell`informazione, il ruolo svolto dalla variabile di "genere" nelle forme di azione contestataria.

nata a cavallo tra l`ottocento e il novecento, la sociologia economica ha conosciuto una sorta di rinascita verso la meta` degli anni settanta, a partire dall`insoddisfazione per una teoria economica spesso isolata rispetto alle altre scienze sociali e da un ribaltamento di vecchi pregiudizi scientifici: i comportamenti economici non sono sempre razionali, mentre sovente lo sono le ragioni sociologiche. critica verso l`assioma di un agente economico desocializzato, onniscente e mosso alla sola ricerca del guadagno, la rinata sociologia economica insiste sull`idea di "costruzione sociale delle relazioni economiche" in grado di spiegare ad esempio, come rapporti sociali condizionano la ricerca di un lavoro.

il dilemma del titolo intende sintetizzare le due anime della ricerca storica incarnate rispettivamente da ranke nella prima meta` dell`800 e da burckhardt nella generazione successiva. dopo aver precisato il peso che ebbero la rivoluzione francese e l`era napoleonica nella formazione di una nuova sensibilita` storiografica. gilbert illustra le principali innovazioni apportate da ranke: un attento vaglio delle fonti, la ricerca d`archivio, la limitazione dell`indagine alla storia politica. di opposto orientamento metodologico fu invece burckhardt, favorevole a una storia come storia della cultura, chiave di volta per interpretare la storia nella sua globalita`.

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