
collante ideologico di una nazione appena nata e bisognosa di immedesimarsi nelle patrie glorie, per generazioni il risorgimento ha costituito l`abc minimo nel bagaglio storico degli italiani. parallelamente, e` stato ed e` ancora oggi terreno di confronto politico per chi contesta l`unificazione del paese. con la lucidita` consentita a chi guarda da fuori, i due storici di cambridge offrono un`analisi del risorgimento e dell`unificazione italiana, un processo lungo che essi collocano nel piu` largo contesto della storia europea e fanno cominciare alla meta` del settecento con l`illuminismo e l`eta` delle riforme e terminare con la fine del governo della destra nel 1876.

"dalle mura lo sguardo spaziava libero su un`ampia pianura che si estendeva a occidente fino all`eufrate perdendosi nella foschia lontana. le rovine di antiche citta` e villaggi si ergevano ovunque. quando il sole tramonto`, contai piu` di cento colline, che gettavano lunghe ombre scure sulla pianura. erano i resti della civilta` assira. ..": con queste parole l`archeologo inglese austen henry layard, intorno alla meta` del xix secolo, descriveva l`impressione suscitata in lui da quella striscia di terra che fu il centro dell`antica civilta` assira, fiorita in mesopotamia tra il iii e il i millennio a.c. il libro espone sinteticamente, ma con grande ricchezza di informazioni, quanto si sa oggi su questo impero favoloso, sulla sua parabola, la sua organizzazione, la sua cultura.

