![Copertina non disponibile](imgs/copertina_non_disponibile.png)
nella primavera del 1358 petrarca ricevette l`invito da giovanni mandelli, uomo d`arme ma di buona cultura, di recarsi con lui in terra santa in pellegrinaggio. il poeta, che tra le altre cose soffriva il mal di mare, non se la senti` di affrontare il viaggio, che all`epoca era lungo e periglioso. per accompagnarlo nell`avventura scrisse allora questa lettera. in realta` si tratta di un itinerario suddiviso in due parti. una prima parte, da genova a napoli, che descrive luoghi effettivamente visitati da petrarca nel corso della sua vita; una seconda, da napoli a gerusalemme e alessandra d`egitto, ricostruita esclusivamente sui testi degli storici e dei geografi. nonostante questa eterogenea origine, il testo petrarchesco presenta comunque una sua compatta omogeneita`. di particolare interesse le pagine dedicate alla campania, in cui il poeta si sofferma con cura a consigliare l`amico di visitare la grotta di posillipo, l`antro della sibilla e gli affreschi di giotto (oggi perduti) presenti nella cappella reale di castelnuovo. in questa occasione petrarca definisce giotto "il principe dei moderni pittori". un testo nel complesso importante, che da` modo a petrarca di fare i conti con la tematica del viaggio, da sempre al centro delle sue epistole e delle sue preoccupazioni terrene.