

londra 1886. i forsyte, ricca famiglia borghese, festeggiano il fidanzamento di june, nipotina del decano jolyon, con un giovane architetto, bosinney. la casata intera e` riunita: ricca, potente, spietata con i deboli, conscia solo della sua forza. eppure, proprio il debole bosinney la scuotera` profondamente quando incontrera` irene, moglie troppo bella dell`arido e avido soames forsyte... ambientato nell`inghilterra vittoriana, "il possidente" ne restituisce appieno l`essenza, descrivendo l`orgoglio di una casta al suo apogeo e il nero viluppo di vizi e di passioni che si celano dietro una facciata di rispettabilita`.



una terribile peste dilaga a napoli dal giorno in cui, nell`ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l`anima, spingendo le donne a vendersi e gli uomini a calpestare il rispetto di se`. trasformata in un inferno di abiezione, la citta` offre visioni di un osceno, straziante orrore: la peste - e` questa l`indicibile verita` - e` nella mano pietosa e fraterna dei liberatori, nella loro incapacita` di scorgere le forze misteriose e oscure che a napoli governano gli uomini e i fatti della vita, nella loro convinzione che un popolo vinto non possa che essere un popolo di colpevoli. null`altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l`anima, come un tempo, o l`onore, la liberta`, la giustizia, ma la "schifosa pelle". come ha scritto milan kundera, nella "pelle" malaparte "con le sue parole fa male a se stesso e agli altri; chi parla e` un uomo che soffre. non uno scrittore impegnato. un poeta".

